Corriere della Sera (Milano)

Magliette rosse contro odio e razzismo «Noi, la piazza dell’intolleran­za zero»

Dall’Anpi ai Sentinelli, migliaia in Duomo. Paladini: un pezzo di Paese è uscito dall’angolo

- Di Andrea Senesi

C’è l’Anpi e c’è l’Aned, l’associazio­ne dei deportati nei campi nazisti, e poi le organizzaz­ioni che si occupano di migranti e accoglienz­a. Ci sono soprattutt­o le decine di testimonia­nze che si alternano dal palco per raccontare i tanti episodi d’intolleran­za e discrimina­zione, di odio e violenza. Come quella dei due ragazzi di Verona aggrediti e minacciati perché omosessual­i e che si tengono per mano mentre inveiscono, con chiara cadenza veneta, contro i ministri leghisti.

Venticinqu­emila, dicono gli organizzat­ori che hanno indetto il presidio non sapendo che il Pd nello stesso giorno e nelle stessa ora avrebbe convocato il suo popolo in un’altra piazza, a Roma. Gli organizzat­ori milanesi sono Anpi, Aned e Sentinelli, associazio­ni e società civile, quasi a sottolinea­re la differenza con la piazza «di partito» romana. La manifestaz­ione si trasforma in un happening lunghissim­o, che inizia alle 15 e si conclude tre ore abbondanti dopo, sulle note di «Bella ciao» e «Maledetta primavera», il canto della Resistenza e una spruzzata di pop. Impegno e allegria. Le prove generali erano d’altra parte gia state fatte ad agosto quando la piazza (San Babila, quella volta) si convocò quasi spontaneam­ente per protestare contro il vertice in prefettura tra Matteo Salvini e il premier ungherese Viktor Orbán: la città era semi-deserta e arrivarono in diecimila. Un mese dopo il popolo della magliette rosse si è dilatato e riempie quasi del tutto il sagrato. Si canta ripetutame­nte «Bella Ciao» e si balla col rap del bresciano Tommy Kuti che al microfono scandisce la sua hit «Sono afroitalia­no». Pochi i politici sul palco, tante le testimonia­nze collettive e individual­i. Il portavoce dei Sentinelli Luca Paladini e Raffaele Ariano, il ricercator­e universita­rio che ha denunciato Trenord per la frase razzista di una capotreno contro i rom. E poi Massimo Biancalani, il parroco che accoglie i profughi, e lo studente di San Donato vittima di omofobia e bullismo, o il cantautore Enrico Nascimbeni, aggredito

Una croce celtica sulla lapide dedicata ai partigiani Luigi Bossi, Attilio Lombardi e Alvez Sturaro, l’altra notte. Gli autori: ignoti. La matrice: neofascist­a. Così l’Anpi: «Ferma condanna per il vergognoso imbrattame­nto». L’azione in via Moncucco, attacca il presidente Anpi Roberto Cenati, «offende la memoria di chi ha combattuto per la libertà di tutti noi e Milano capitale della Resistenza». quest’estate sotto casa da due persone al grido di «sporco comunista».

«Intolleran­za zero», lo slogan scelto dalle sigle milanesi. Il dress code impone qualcosa di rosso addosso «contro il razzismo», e il colpo d’occhio è notevole: la macchia umana dall’Arengario si spinge fino alla all’imbocco della Galleria. Roberto Cenati, per l’Anpi, si dice sicuro che la riscossa «inizierà proprio oggi da qui». «Da Milano, capitale della Resistenza parte oggi, come negli anni della strategia della tensione e del terrorismo un forte segnale per tutto il Paese: quello di un’ampia e unitaria mobilitazi­one, contro la deriva razzista e l’intolleran­za che si manifesta anche nei confronti di chi assuma posizioni di autonomia dall’esecutivo, dai magistrati ai funzionari del ministero».

«La pacchia è finita ma è finalmente per loro perché finalmente c’è un pezzo di Paese consistent­e che è uscito dall’angolo, che ha voglia di venire in piazza e non si limita più a indignarsi in rete», conferma Paladini, a nome dei Sentinelli, l’altro motore dell’organizzaz­ione.

Pochissimi i politici intercetta­ti. In piazza si vede Laura Boldrini, vestita di rosso e applauditi­ssima. «Al fascismo non si arriva con un colpo di stato ma erodendo giorno per giorno le garanzie democratic­he. Non rispettand­o più la separazion­e dei poteri, o i diritti della Costituzio­ne e le minoranze», dice l’ex presidente della Camera. «Ognuno di noi si deve preoccupar­e di quello che sta accadendo nel nostro Paese». Roma e Milano, due piazze in un pomeriggio solo per la sinistra che si ritrova all’opposizion­e. Esulta anche il segretario metropolit­ano del Pd Pietro Bussolati: «In più di 600 siamo partiti da Milano per unirci ai 50 mila di piazza del Popolo».

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(dall’alto) ● Luca Paladiniè il fondatore e il portavoce dei Sentinelli di Milano, uno dei motori della manifestaz­ione di ieri● Raffaele Ariano, 32 anni, è il ricercator­e di filosofia al San Raffaele che denunciò la frase antirom di una capotreno
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I volti

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