I BRUTTI VOLANTINI SUI PALI E LA PUBBLICITÀ DI UNA VOLTA
Nel 1948 Gentile Schiavi, a Milano un modo per farsi pubblicità gratuita è quello di appiccicare manifestini con i propri recapiti. In particolare, un soggetto imperversa. Vista la perenne pubblicità concessa, perché non realizzare i pali con targhetta dedicata alla nota attività in questione?
Caro Walter, c’è una sciatteria e una volgarità impunita che fa male all’estetica della città e ai nostri occhi. Un altro lettore ci ha mandato un’immagine della pubblicità nel Dopoguerra, fatta con mezzi a triciclo: altri tempi, ma che classe... La foto ho scoperto che è d’autore, è di Tino Petrelli, uno dei più bravi fotoreporter italiani, che ha documentato l’Italia povera ma bella uscita dalla guerra (ha lavorato anche per il Corriere e meriterebbe di essere ricordato con una grande mostra). Tornando a Milano, sempre più è imbrattata da inutili pubblicità. È anche sporcata da orrende scritte sui muri, sulle quali non so più che cosa scrivere: è davvero impossibile ripulirla e poi individuare, con le telecamere , gli imbrattatori seriali? Alla sua proposta interessante aggiungo questa, che sarebbe liberatoria.
Non credo che si possa raddoppiare un canone in quattro e quattr’otto. Mi auguro che riceva una telefonata da Mm per verificare lo stato dell’arte e dormire sonni più tranquilli. Caro Schiavi, se viene in via Presolana 6, nel tratto tra viale Lazio e via Bergamo (direi che non siamo proprio nella periferia degradata di Milano) potrà vedere il brutto stato in cui versa un’area di proprietà del Comune di Milano: è diventata una discarica di tutti gli oggetti che i poco educati cittadini buttano; il (si fa per dire) prato non viene falciato e ripulito da molti mesi; il tratto di marciapiede antistante detta area è in uno stato pietoso… Cosa pensa il nostro sindaco?
Il sindaco pensa anche lui a una città più bella, ordinata e pulita e fa il possibile per rendere Milano attrattiva (a ben vedere riuscendoci) ma non può fare tutto. Esiste anche un Municipio di zona. Dov’è?