Multe fantasma: primato agli svizzeri
Inevase 65 mila sanzioni
Cresce il numero di multe notificate a cittadini residenti all’estero. E aumenta anche l’incasso per il Comune che, attraverso una società esterna, va a scovare i trasgressori in oltre 150 Paesi del mondo. I più indisciplinati: svizzeri, tedeschi e statunitensi. Su 113.622 verbali notificati fuori dai confini nazionali nel corso del 2017 ha pagato in media un automobilista su due (48.245), per un totale di 4 milioni di euro entrati nelle casse dell’amministrazione. Palazzo Marino prevede un ulteriore balzo nel 2018, in seguito all’installazione prevista a inizio anno dei sette nuovi autovelox.
I «vicini» in gita sotto la Madonnina. La folla di turisti sempre in aumento che da ogni angolo del mondo arriva in città con la propria macchina, la noleggia oppure approfitta del successo milanese del car sharing. E anche i furbetti italiani che si nascondono dietro lo scudo della targa d’oltreconfine. Le multe ai cittadini residenti (veri o fittizi) all’estero — in larghissima maggioranza violazioni al codice della strada, oltre a qualche sgarro ai regolamenti comunali — è un fenomeno in continua crescita, anno dopo anno. E un possibile tesoretto per le esangui casse comunali. Metterci su le mani, però, è da sempre, e per tutti, cosa assai difficile. Ma i risultati negli ultimi tempi hanno raggiunto cifre ragguardevoli. Sempre più spesso la caccia al trasgressore raggiunge l’automobilista scorretto a casa, anche all’estero, e ottiene il pagamento del verbale, sia esso per sosta selvaggia, un rosso bruciato, velocità da Formula 1, ingresso nelle Ztl o chissà che altro. In media ormai quasi uno su due salda il suo conto. Per Palazzo Marino vuol dire un incasso insperato, che lo scorso anno è stato di 4 milioni di euro, ed è destinato quest’anno a crescere ancora.
La ricerca dei trasgressori fuori dai confini nazionali è stata affidata a una società esterna, la Nivi Credit. È ai suoi uomini che spetta rintracciare l’automobilista indisciplinato e recuperare il dovuto, a fronte di una commissione del 18,5 per cento su ogni importo incamerato dall’amministrazione comunale. E il lavoro non manca. Nel 2011 le notifiche inviate in 144 Paesi stranieri erano state 94.013. In cima alla lista, la Svizzera, con 35.206 multe inviate, seguita dalla Germania (a quota 19.186) e dagli Stati Uniti (distante, con 6.083 verbali). Ma solo in 17.359 avevano messo in regola la loro posizione. Neanche uno su cinque. Per un incasso che quell’anno raggiunge 1.735.086,37 euro. Il podio resterà una costante fino ai giorni nostri. Un lustro dopo, anno 2016, all’indomani della sbornia universale dell’Expo, Milano è ormai entrata di diritto nelle mete turistiche internazionali. Le multe «straniere» recapitate in 142 Paesi subiscono però una leggera flessione: sono 85.742. Di nuovo, Svizzera (31.390), Germania (18.649) e Usa (5.416) sono le destinazioni privilegiate. A pagare è quasi uno su due (39.823), raddoppiano le risorse in entrata per Palazzo Marino a 3.437.942,82 euro.
L’anno scorso questo flusso sale ancora, a 4.061.728,97 euro iniettati nel bilancio. I paganti diventano 48.245, ma su una platea di 113.622 notifiche: restano oltre 65mila furbetti di 155 Paesi (anche se spesso i trasgressori accumulano decine, a volte centinaia, di infrazioni) che si ostinano a non mettere mano al portafogli. E nella lista c’è un po’ di tutto: quasi 15mila svizzeri su 25mila, 400 olandesi su 1.900, più di 2mila russi su 3.300. Oltre a 1.500 romeni, argentini e sauditi; un migliaio di turchi e di bulgari; 800 cinesi; 200 guidatori del Principato di Monaco e un centinaio di indonesiani, di sudafricani e kazaki. Non paga invece nessuno in Senegal (su 18 notifiche), Panama (32), Guatemala (29), Botswana (7), Afghanistan (2) e in altri 28 Stati.
Gli ultimi sette autovelox installati in città a cavallo dell’anno promettono un’impennata nel numero dei verbali, anche per l’estero, nel 2018 e di risorse in entrata per Palazzo Marino. È lo stesso Comune a ipotizzarlo nell’ultima determinazione dirigenziale con cui aumenta le stime della spesa per il servizio: «L’attivazione di 7 nuove telecamere (...) — è scritto — ha inevitabilmente determinato un incremento delle sanzioni».
L’appalto
Caccia ai trasgressori fuori dai confini nazionali affidata alla società «Nivi Credit»