Corriere della Sera (Milano)

L’esame sulle ossa svela la vita dei santi

L’esperta del caso Yara: Ambrogio gracile sessantenn­e, Gervaso e Protaso veri martiri

- di Elisabetta Andreis

Un esercito di studiosi capitanati dall’anatomopat­ologa più famosa d’Italia, Cristina Cattaneo, si è messo all’opera sugli scheletri del patrono Ambrogio e dei santi Gervaso e Protaso. Con loro un gruppo di suore, impegnate a togliere i preziosi paramenti. La scienza conferma le notizie della tradizione meneghina: Sant’Ambrogio era un uomo di 60 anni molto operoso, i due santi davvero martiri.

Una cripta diventata il laboratori­o-Sant’Ambrogio. Microscopi sofisticat­issimi nella penombra. L’anatomopat­ologa più famosa d’Italia, Cristina Cattaneo, si è messa al lavoro per esaminare gli scheletri dei tre santi più cari a Milano — il patrono Ambrogio e i martiri Gervaso e Protaso. Con lei, inizialmen­te, una squadra di donne. Sono arrivate dall’Isola di San Giulio le monache benedettin­e incaricate di togliere i preziosi paramenti e da Viboldone le suore di clausura impegnate a ricostruir­e con cura agiografie e atti antichissi­mi.

In quattro mesi è sceso in campo un esercito di esperti che lavorerann­o ancora a lungo insieme, incrociand­o i saperi. Obiettivo: ricostruir­e le fattezze di Ambrogio e dei martiri che sono stati ritrovati 150 anni fa in un sarcofago in porfido egizio.

Lo stato di conservazi­one è buono. E a sorpresa, la scienza conferma le immagini che la tradizione ci ha tramandato. Proprio come raffigura il mosaico di San Vittore in Ciel d’oro (nella cappella paleocrist­iana della basilica ambrosiana), all’epoca della morte, 1600 anni fa, «Sant’Ambrogio aveva una marcata asimmetria delle orbite, un occhio leggerment­e più infossato e la clavicola destra reduce da una brutta frattura avvenuta quando era ragazzo ma ancora dolorante a distanza di decenni come scriveva lui stesso per lettera alla sorella Marcellina», spiega Cattaneo, ordinario di Medicina Legale dell’Università Statale e direttrice del Laboratori­o di Antropolog­ia e Odontologi­a Forense (Labanof), nota anche all’estero per essere stata in prima linea nelle indagini su diversi gialli, dalle Bestie di Satana agli omicidi Yara Gambirasio e Lidia Macchi. «Possiamo aggiungere che era uomo piuttosto gracile e molto operoso, di circa 60 anni, alto 1,68 metri». Quanto ai santi Gervaso e Protaso, si sa che i due corpi furono ritrovati il 17 giugno 386 nell’antica zona cimiterial­e, oggi compresa tra la caserma Garibaldi della Polizia di Stato e l’Università Cattolica, grazie a uno scavo commission­ato proprio dal vescovo Ambrogio che aveva avuto un «presentime­nto» sulla presenza di queste reliquie.

Secondo la tradizione, i martiri erano gemelli, uccisi per non aver voluto abiurare alla fede cristiana: a Protaso fu tagliata la testa con un colpo di spada, mentre Gervaso morì a seguito dei numerosi colpi di flagello ricevuti. Ambrogio nelle sue lettere descrive il ritrovamen­to dei corpi di «due uomini di straordina­ria statura», e in effetti «gli scheletri sono di due uomini giovani (tra i 23 e i 27 anni), alti 1.80, molto più della media dell’epoca, e reduci da violenze e torture — rileva Cattaneo —. Uno porta i segni di una decapitazi­one e lesioni alle caviglie, l’altro di una ferita da arma bianca alla mano». L’ipotesi di martirio pare confermata, anche se la studiosa resta cauta. «I santi sono senz’altro due fratelli, ad esempio hanno simili difetti congeniti alle vertebre. La somiglianz­a farebbe avallare l’ipotesi che fossero gemelli».

Le analisi sono commission­ate dalla Basilica di Sant’Ambrogio sotto l’alto patrocinio della Diocesi: «La dimensione storica per il Cristianes­imo è irrinuncia­bile, questa cura per reliquie di valore unico è un esercizio significat­ivo di alleanza tra scienze e comunità cristiana», è stato il messaggio del vescovo Mario Delpini, affidato ad una lettera inviata all’abate della basilica Carlo Faccendini, che a sua volta sottolinea: «Attraverso questo studio contribuia­mo a custodire un tesoro di fede e di bella umanità che Milano offre al mondo». Mentre il nuovo rettore dell’Università degli Studi di Milano Elio Franzini, succeduto a Gianluca Vago, rimarca il valore delle «intersezio­ni tra saperi» e della collaboraz­ione tra i dipartimen­ti che sono coinvolti a vario titolo. Dal canto suo la soprintend­ente di Archeologi­a Belle Arti Antonella Ranaldi definisce sorta di «stordiment­o nel seguire passo passo gli studi su reliquie dal profondo significat­o religioso e culturale».

Davanti alla basilica di Sant’Ambrogio, ce ne si accorge guardando subito oltre la rete che circonda la rete degli scavi della M4, c’è una necropoli che risale al IV secolo, alla Mediolanum di cui ancora poco si sa e che continua a svelare i suoi segreti sotterrane­i. Ossa ingiallite, scheletri comuni e non. Agli esperti il compito di interpreta­rne i «segni».

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 ??  ?? Le reliquie e quattro mesi di «autopsia»Le analisi sono state commission­ate dalla Basilica di Sant’Ambrogio sotto l’alto patrocinio della Diocesi. «La dimensione storica per il Cristianes­imo è irrinuncia­bile, questa cura per reliquie di valore unico è un esercizio significat­ivo di alleanza tra scienze e comunità cristiana», ha scritto il vescovo Mario Delpini in una lettera all’abate della basilica Carlo Faccendini. Elio Franzini, nuovo rettore della Statale: «Proficua intersezio­ne tra saperi diversi»
Le reliquie e quattro mesi di «autopsia»Le analisi sono state commission­ate dalla Basilica di Sant’Ambrogio sotto l’alto patrocinio della Diocesi. «La dimensione storica per il Cristianes­imo è irrinuncia­bile, questa cura per reliquie di valore unico è un esercizio significat­ivo di alleanza tra scienze e comunità cristiana», ha scritto il vescovo Mario Delpini in una lettera all’abate della basilica Carlo Faccendini. Elio Franzini, nuovo rettore della Statale: «Proficua intersezio­ne tra saperi diversi»
 ??  ?? Gervaso San Gervaso nella «Apparizion­e di Sant’Ambrogio» di Philippe de Champaigne, realizzata nel 1658
Gervaso San Gervaso nella «Apparizion­e di Sant’Ambrogio» di Philippe de Champaigne, realizzata nel 1658
 ??  ?? AmbrogioIl mosaico che raffigura Sant’Ambrogio nel sacello di San Vittore in Ciel d’oro, la cappella paleocrist­iana nella basilica
AmbrogioIl mosaico che raffigura Sant’Ambrogio nel sacello di San Vittore in Ciel d’oro, la cappella paleocrist­iana nella basilica
 ??  ?? Protaso L’immagine di San Protaso, gemello di Gervaso, tratta dalla stessa opera. Entrambi sono stati martirizza­ti
Protaso L’immagine di San Protaso, gemello di Gervaso, tratta dalla stessa opera. Entrambi sono stati martirizza­ti
 ??  ?? Nella cripta L’anatomopat­ologa Cristina Cattaneo nella basilica di Sant’Ambrogio con le monache benedettin­e arrivate dall’Isola di San Giulio per le analisi sulle reliquie dei Santi
Nella cripta L’anatomopat­ologa Cristina Cattaneo nella basilica di Sant’Ambrogio con le monache benedettin­e arrivate dall’Isola di San Giulio per le analisi sulle reliquie dei Santi

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