Case, vendite su del 32%. «Serve qualità»
Per la prima volta dal 2014 nuovi palazzi venduti in meno di un anno. E il Comune lancia due bandi
Milano ha fame di case nuove, ben collegate con il centro ed efficienti anche sotto il profilo energetico: le vendite rispetto all’anno scorso sono cresciute del 32 per cento, dice una ricerca del Centro studi Sigest. Le trattative sono sempre più veloci: per la prima volta dal 2014, alcune iniziative immobiliari sulla circonvallazione esterna sono riuscite a registrare il tutto esaurito in meno di dodici mesi dalla costruzione.
Il rischio semmai, secondo l’ad Enzo Albanese, è che in prospettiva resti domanda inevasa. «Milano viaggia a una velocità diversa rispetto al resto del Paese, grazie anche a una serie di trasformazioni urbanistiche che hanno reso la città appetibile anche ai non residenti. Considerando il veloce assorbimento di unità realizzate e una crescita del 4-5 per cento delle compravendite, nell’arco dei prossimi cinque/dieci anni potrebbe emergere una fetta di domanda di prodotto nuovo che non riesce ad essere soddisfatta».
Il nodo su cui riflettere, continua, è anche la concentrazione delle iniziative di valore elevato dentro la cerchia delle linee 90-91: in zone più esterne i nuovi progetti sono di qualità inferiore. «La prossima sfida, per consentire alla città di crescere ancora, è quella di allargare il mercato di qualità, di rompere il confine rappresentato dalla circonvallazione e con coraggio creare un nuovo prodotto immobiliare innovativo ed efficiente a prezzi più modesti».
Quanto ai costi, negli ultimi tre anni sono stati piuttosto stabili, in particolare nella parte storica della città (10.100 euro al metro quadrato) e sulla Circonvallazione esterna (6.550 euro); i prezzi sono aumentati, invece, fino al 10 per cento nella fascia dei Bastioni. Secondo una ricerca di Ubs, comunque, la piazza milanese — che pure è la più cara d’Italia — resta fanalino di coda nel mondo, sottovalutata (o più conveniente) rispetto all’interesse degli investitori. «I prezzi stanno sì aumentando in fretta nel centro e nelle zone adiacenti ma, al netto dell’inflazione, restano inferiori del 30 per cento rispetto ai massimi del 2007 e restano nettamente sotto a città come Londra, Amsterdam, Stoccolma o Parigi», sostiene l’analista della banca d’affari.
Dal canto suo il Comune mette sul mercato, pian piano, il proprio patrimonio immobiliare. E ha pubblicato ieri due bandi, uno per la concessione di locali in affitto e l’altro per la vendita di alcuni lotti ( un milione di euro), che si chiuderanno il 20 novembre. «Il processo di valorizzazione non si ferma ai soli prestigiosi locali di Galleria Vittorio Emanuele II, ma riguarda molti altri spazi vuoti di proprietà demaniali in giro per la città. Il mercato si dimostra vivace e ricettivo — conferma l’assessore Roberto Tasca —. Ecco perché stiamo mettendo sul mercato un numero crescente di lotti con il meccanismo delle gare pubbliche».