Corriere della Sera (Milano)

Sotto le volte del Duomo

Al via da oggi un mese di concerti con ospiti eccellenti come Uto Ughi

- Enrico Parola

Sono così tante le idee cui dà forma che il «Mese della musica in Duomo» si dilata fino a durare un mese e mezzo. Da stasera al 16 novembre le volte della cattedrale meneghina risuoneran­no di note sacre e profane, antiche e moderne, vocali e strumental­i, seguendo un cartellone che fa della rassegna promossa dalla Veneranda Fabbrica non un mero accessorio alla già intensa vita musicale della città, ma una presenza originale e significat­iva. Si parte oggi con un omaggio all’organo del Duomo, il più grande d’Italia con le sue 15.800 canne: a festeggiar­ne gli ottant’anni di attività (fu costruito nel 1938) non poteva che essere Emanuele Carlo Vianelli, attualment­e l’organista titolare della cattedrale. Per l’occasione ha scelto pagine rare di Marco Enrico Bossi, Costante Adolfo Bossi, Arnaldo Galliera, Luigi Picchi e Bonaventur­a Somma.

Nomi oggi dimenticat­i dal grande pubblico, come quelli dei compositor­i che si avvicendar­ono come maestri di cappella del Duomo. Alle loro note, con un viaggio affascisco­vo nante dalle origini (la cappella fu fondata nel 1402) ai giorni nostri, è affidato l’altro omaggio in programma, il cui significat­o va ben oltre la musica: il 20 l’attuale guida della Cappella Musicale, don Claudio Burgio, dirigerà i suoi cantori per festeggiar­e la canonizzaz­ione del beato Giovanni Battista Montini, arcive- a Milano dal 1955 al 1963 prima di divenire papa con il nome di Paolo VI. Martedì prossimo arriverà Uto Ughi, leggenda vivente del violino, accompagna­to dai Filarmonic­i di Roma in uno dei suoi tipici programmi in cui lirismo romantico e virtuosism­i, tinte esotiche e proporzion­i classiche si alternano in un caleidosco­pio di stili ed epoche.

Si parte da Rossini e dalla Ciaccona di Vitali, che in epoca fascista veniva suonata anche nel campo di internamen­to di Ferramonti. Cui segue l’ultimo e più maturo dei cinque concerti di Mozart, il K 219, il «Preludio e Allegro nello stile di Gaetano Pugnani» di Kreisler, la seducente «Havanaise» e l’«Introducti­on et Rondò capriccios­o» di Saint Saens. Gran finale con la Polonaise n° 1 di Wieniawski.

Il 23 l’ensemble Mo-Mus sarà diretto da Stefano Seghedoni in pagine rare del Niovecento italiano, da Mascagni e Casagrande a Respighi e Refice. Dopo l’appuntamen­to monografic­o su Migliavacc­a, uno dei più longevi maestri di Cappella del Duomo (8 novembre), il 16 novembre si chiuderà con l’assorta «Nativité du Seigneur» di Messiaen, eseguita all’organo da Alessandro La Ciacera, con Piernagelo Sequeri a spiegarne i fittissimi riferiment­i biblici.

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Virtuoso Uto Ughi, 76 anni. In Duomo sarà affiancato dai Filarmonic­i di Roma

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