Vagoni e 20 unità Per Trenord i primi rinforzi
In attività 6 carrozze e un locomotore con 30 anni di servizio. Previsti altri otto mezzi
Il primo dei nove treni è arrivato venerdì, le venti persone promesse sono già al lavoro. Prende concretezza l’accordo tra Ferrovie dello Stato e Regione Lombardia per tamponare l’emergenza del trasporto ferroviario lombardo. Due giorni fa è entrato a far parte del parco mezzi di Trenord un convoglio composto da sei carrozze Media distanza (compresa una semipilota) e da un locomotore E464. Non un treno nuovo, come già si sapeva: ha una trentina d’anni. Inoltre, a dare manforte al personale di Trenord ci sono venti dipendenti di Trenitalia che — dicono i ben informati — svolgono turni in service dai depositi piemontesi di Domodossola e Alessandria e garantiscono il servizio su 22 treni al giorno.
Secondo l’accordo, da qui a fine mese in Lombardia dovrebbero arrivare altri otto treni. Saranno un gemello del convoglio già consegnato, cinque Ale 582 (di 23 anni) e due Vivalto (con 8 anni e mezzo di servizio). Un aiuto al trasporto ferroviario locale, non certo la soluzione alle difficoltà che i pendolari lombardi subiscono quotidianamente. Gli esempi, solo nell’ultima settimana, si sprecano. Giovedì e venerdì sulla MilanoMortara l’investimento di una persona e un successivo guasto hanno causato disagi e soppressioni. Nella notte di giovedì nella stazione di Porta Genova sono dovuti intervenire anche i carabinieri, per sedare le proteste dei viaggiatori rimasti a piedi. Sulla stessa linea, ieri, un problema alla rete (gestita da Rfi) ha provocato ritardi di oltre un’ora.
Per il 2019 Ferrovie dello Stato, che si spartisce con il Pirellone le quote di Trenord, ha promesso una ulteriore aggiunta di treni per ringiovanire e rimpolpare il parco mezzi. Nei primi sei mesi è previsto l’arrivo di 25 convogli «usato sicuro», mentre nel corso dell’anno Fs punta a dirottare in Lombardia 15 treni nuovi di zecca, oggi in produzione delle officine Hitachi. Per quanto riguarda la carenza di personale, si attende la fine dei corsi di formazione per il reclutamento di addetti. Ancora in stallo invece il rinnovo dei vertici della società. Marco Piuri ha preso il posto di amministratore delegato di Cinzia Farisé, dopo le sue dimissioni, mentre devono ancora essere nominati ufficialmente gli altri componenti del consiglio di amministrazione. Il M5S per la quota di Trenitalia (quindi Fs) proporrà Andrea Franzoso, ex dipendente che denunciò e fece dimettere l’allora presidente di Fnm Norberto Achille, Federica Santini e Marika Arena.
I disagi
Guasto alla rete ieri sulla Milano-Mortara Giovedì le proteste dei viaggiatori appiedati