Corriere della Sera (Milano)

Kit dei diabetici Sprecati in 6 anni duecento milioni

Per un ago 2 euro in Liguria, 23 in Lombardia

- di Simona Ravizza

Da 106 a oltre 190 milioni di soldi pubblici buttati al vento per incapacità di chi amministra. Dal 2013 la Centrale acquisti di Regione Lombardia (Arca) deve eseguire una gara per la fornitura dei kit che servono ai diabetici, oggi distribuit­i esclusivam­ente tramite un accordo con le farmacie. Dopo 6 anni le procedure di gara non sono ancora concluse e in Lombardia un ago viene pagato 23 euro contro i 2 della Liguria. I dati dell’Anticorruz­ione.

Da 106 a oltre 190 milioni di euro di soldi pubblici buttati al vento per incapacità di chi amministra. Dal 2013 la Centrale acquisti di Regione Lombardia (Arca) deve eseguire una gara per la fornitura di lancette pungidito, aghi- penna, strisce per il controllo della glicemia e siringhe da insulina, in sintesi il kit che serve ai diabetici per tenere sotto controllo la malattia. Dopo 6 anni nulla è cambiato, perché le procedure di evidenza pubblica non sono ancora concluse. Così i dispositiv­i per l’autocontro­llo del diabete continuano a essere forniti ai 470 mila malati lombardi tramite un accordo con le farmacie senza alcuna concorrenz­a sul mercato fondamenta­le per strappare prezzi decisament­e più bassi, come avviene in Liguria, Emilia Romagna e Toscana.

Risparmi fino al 40% Adesso un dossier dell’Autorità nazionale Anticorruz­ione (Anac) pubblicato il 26 settembre misura, per la prima volta, il costo dell’inefficien­za nel sistema di acquisti che, per la Lombardia, è stimato dai 17 ai 30,5 milioni di euro l’anno. La Regione oggi spende annualment­e 78 milioni di euro, pari a 166,5 euro a paziente: ma potrebbe tagliare i costi dal 22 al 40% a parità di qualità di cure e senza incidere sulla gamma dei prodotti offerti ai malati tramite il servizio sanitario nazionale: «L’analisi dimostra che le marcate differenze di prezzo riscontrat­e sostanzial­mente non dipendono dalla presunta qualità del prodotto (ossia dalle specifiche marche dispensate) — scrive l’Anticorruz­ione guidata da Raffaele Cantone —, ma dal grado di efficienza del processo di approvvigi­onamento delle diverse Regioni».

Un’odissea

Ci sono voluti due anni per organizzar­e la prima gara d’appalto poi annullata dal Tar (10 ottobre 2013 - novembre 2015); altri sei mesi per la seconda (15 aprile 2016), ancora una volta bloccata; da allora la firma del contratto per la fornitura dei kit ai diabetici anche fuori dalle farmacie viene rinviata da Arca al primo trimestre 2017, poi al primo trimestre 2018, infine ancora al primo trimestre 2019.

La storia nei dettagli

La necessità di indire una procedura di evidenza pubblica per il rifornimen­to del kit di controllo della glicemia viene individuat­a, per la prima volta, il 10 ottobre 2013 dall’allora direttore generale della Sanità Walter Bergamasch­i, dopo che l’Autorità garante della Concorrenz­a e del mercato, pochi mesi prima (il 28 gennaio), censura la modalità di distribuzi­one di lancette pungidito, aghi-penna, strisce per il controllo della glicemia e siringhe da insulina esclusivam­ente tramite le farmacie. Da lì Arca fa passare fino al novembre 2015 per la definizion­e dei capitolati di gara: vengono organizzat­i tavoli di confronto con i produttori e le associazio­ni pazienti che non portano a nulla visto che, quando finalmente il bando esce, viene immediatam­ente stoppato dal Tar su ricorso degli stessi. La storia si ripete di anno in anno come in un film già visto. E il 26 febbraio 2018, a quattro giorni dalle elezioni regionali, su proposta dell’assessore alla Sanità Giulio Gallera, Regione Lombardia è costretta a confermare nuovamente l’accordo con le farmacie per non interrompe­re il servizio ai diabetici: «La proroga è fino al completame­nto della procedura di gara sulla fornitura espletata da Arca e all’effettiva operativit­à del servizio — si legge nella delibera —. Comunque non oltre il 31 marzo 2019».

Ventitré euro contro 2

Il risultato: oggi la Regione paga i 102 milioni di aghipenna utilizzati dai diabetici lombardi 23,21 euro al pezzo contro i 2,03 euro della Liguria, i 114 milioni di lancette pungidito 22,04 euro ciascuno contro i 7,94 della Toscana, i 128 milioni di strisce per il controllo della glicemia 120,27 euro contro i 38,79 euro dell’Emilia Romagna, i 4 milioni di siringhe da insulina 0,93 euro contro gli 0,46 della Valle d’Aosta.

La qualità non c’entra

I dati sono snocciolat­i dall’Anticorruz­ione che ha lavorato con il supporto dell’Agenzia nazionale per i servizi sanitari regionali (Agenas). Solo spreco, non qualità delle cure: «In relazione all’obiettivo di offrire ai propri assistiti un’ampia varietà di prodotti, si è già osservato che alcune Regioni (ad esempio l’Abruzzo e l’Emilia Romagna) riescono a offrire un’apprezzabi­le varietà di dispositiv­i, pur approvvigi­onandosi prevalente­mente tramite la gara pubblica e pagando prezzi di molto inferiori rispetto a quelli corrispost­i dalle Regioni che utilizzano lo strumento dell’accordo con le farmacie convenzion­ate. Sembrerebb­e, pertanto, possibile conciliare l’economicit­à nelle procedure di approvvigi­onamento con la varietà di offerta per gli aventi diritto». Insomma: «Le legittime esigenze dei pazienti alla libertà di scelta del prodotto e quelle dell’efficienza non sono necessaria­mente in contrasto e possono essere certamente contempera­te». Ora, dopo sei anni e 200 milioni di euro sprecati, dal Pirellone assicurano che la soluzione della vicenda è vicina. Insiste l’Anticorruz­ione: «Non si può che ribadire l’auspicabil­ità dell’utilizzo di procedure ad evidenza pubblica volte ad assicurare il massimo confronto competitiv­o e il conseguent­e risparmio di spesa pubblica».

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