Intrigo storico
Il sindaco di Luvinate in Russia per svelare la relazione segreta tra Glinka e una donna lombarda
VARESE Passione e Risorgimento, la grande musica russa e l’Unità d’Italia. E così un paesino di provincia diventa cornice di un breve ma intenso intreccio d’amore ottocentesco fra il grande compositore russo Michail Ivanovic Glinka e Angela Nina De Filippi, donna coltissima, patriota dal temperamento forte e capace di lasciare il segno. Una storia talmente importante per Luvinate — 1.300 abitanti — che il sindaco Alessandro Boriani è volato fino a
San Pietroburgo
(«a mie spese», specifica) per una cerimonia nella quale verrà svelato un piccolo segreto nascosto fra le pieghe della storia: l’amore fra il padre della lirica russa (sua «Una vita per lo Zar», che narra le gesta di Ivan Susanin, considerato eroe nazionale russo insieme ad Aleksandr Nevskij) e Angela, già sposata con Paolo Vanotti, futuro sindaco del paese dal 1862 al 1863.
Uno scandalo per l’epoca. E non un semplice flirt: il musicista compose per lei il «Gran sestetto originale», dedicato però ad un’amica proprio per non compromettere l’amata.
Tutto ebbe inizio per via del caldo. C’era un’afa insopportabile a Milano, nelle estati fra il 1830 e il 1833, quando il musicista arrivò in Italia, incredibile crocevia culturale capace di stregare Goethe e Stendhal.
Fu proprio il dottor Giuseppe De Filippi — padre di Angela, luminare della medicina — a consigliare a Glinka la villeggiatura nella fresca Luvinate, dove l’amore sbocciò.
Questa storia sarà raccontata domani per la prima volta alla Sala Bianca del Palazzo Sheremetev di San Pietroburgo: è frutto del lavoro di ricerca della studiosa Svetlana De Marchi Zykova durato quattro anni. Carte e documenti dell’archivio parrocchiale sono stati messi a confronto coi diari del compositore, dove emerge l’amore impossibile: «A Luvinate, poco lontano da Varese, fra il Lago Maggiore ed il Lago di Como, viveva la figlia sposata del dottor Filippi. Donna estremamente alta, di un’eccellente educazione, si esprimeva molto bene in francese, tedesco ed inglese e suonava alla perfezione il pianoforte e gli artisti migliori si recavano spesso a farle visita per suonare con lei. Ci siamo avvicinati tanto».
La famiglia si accorse però dell’intenso legame. Continua Glinka nelle Memorie: «Ho dovuto smettere le mie visite alla signora perché hanno destato sospetti e pettegolezzi». L’addio arrivò in barca, «sul Lago di Varese in una giornata cupa e piovosa».
La vita per Angela Nina De Filippi andò avanti: sposò in seconde nozze il barone Franz Karl von Tavel e conobbe Carlo Cattaneo: al Museo del Risorgimento di Milano sono custodite le lettere che ne testimoniano la corrispondenza. E nell’estate del 1860 a Genova fondò il «Comitato delle Signore», che coadiuvò il Comitato Nazionale di soccorso a Garibaldi con la distribuzione di lavori e sussidi alle famiglie dei volontari della spedizione dei Mille.