Governo e territori
WELFARE A UNA SOLA VELOCITÀ
Che impatto avrà il reddito di cittadinanza sulla pur solida rete del welfare milanese e lombardo? Le incognite che precedono l’entrata in vigore della nuova misura di sostegno sociale sono ancora tantissime, ma è giusto che tecnici e politici ragionino adesso su come prepararsi a una gestione che potrebbe non essere semplice. E in fondo è un bene che si riaccendano i riflettori su un servizio delicato e strategico come i Centri per l’impiego, rimasti sotto la gestione delle province e, a Milano, della Città metropolitana. A quegli uffici si rivolgono cittadini fragili, che hanno bisogno di risposte, di aiuto e non di rado le trovano anche. Il modello delle politiche attive per il lavoro, soprattutto nella versione applicata nell’area metropolitana, tutto sommato sta dimostrando di funzionare. Ma è anche vero che l’offerta non è omogenea ovunque. Questione di soldi e, quindi, di professionalità e strumenti a disposizione. Proprio per questo, al di là dell’inevitabile gioco maggioranza-opposizione (peraltro complicato dalle diverse geometrie delle alleanze tra Roma, Milano e la Lombardia), la politica ha il dovere di convergere nella ricerca della migliore gestione possibile dei servizi destinati alle fasce più deboli della popolazione. Vale per la rete dei Centri per l’impiego quanto per i sostegni economici erogati dalla Regione e dai Comuni. Un sistema di welfare tra i più generosi. E che, quindi, per nessun motivo può permettere che i diritti di un cittadino risultino diversi a distanza di qualche chilometro.