Corriere della Sera (Milano)

Governo e territori

WELFARE A UNA SOLA VELOCITÀ

- Di Giampiero Rossi

Che impatto avrà il reddito di cittadinan­za sulla pur solida rete del welfare milanese e lombardo? Le incognite che precedono l’entrata in vigore della nuova misura di sostegno sociale sono ancora tantissime, ma è giusto che tecnici e politici ragionino adesso su come prepararsi a una gestione che potrebbe non essere semplice. E in fondo è un bene che si riaccendan­o i riflettori su un servizio delicato e strategico come i Centri per l’impiego, rimasti sotto la gestione delle province e, a Milano, della Città metropolit­ana. A quegli uffici si rivolgono cittadini fragili, che hanno bisogno di risposte, di aiuto e non di rado le trovano anche. Il modello delle politiche attive per il lavoro, soprattutt­o nella versione applicata nell’area metropolit­ana, tutto sommato sta dimostrand­o di funzionare. Ma è anche vero che l’offerta non è omogenea ovunque. Questione di soldi e, quindi, di profession­alità e strumenti a disposizio­ne. Proprio per questo, al di là dell’inevitabil­e gioco maggioranz­a-opposizion­e (peraltro complicato dalle diverse geometrie delle alleanze tra Roma, Milano e la Lombardia), la politica ha il dovere di convergere nella ricerca della migliore gestione possibile dei servizi destinati alle fasce più deboli della popolazion­e. Vale per la rete dei Centri per l’impiego quanto per i sostegni economici erogati dalla Regione e dai Comuni. Un sistema di welfare tra i più generosi. E che, quindi, per nessun motivo può permettere che i diritti di un cittadino risultino diversi a distanza di qualche chilometro.

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