Corriere della Sera (Milano)

BIGLIETTI, AUMENTI, FURBI E BORSE CHIUSE SUGLI AUTOBUS

- Carlo de Thierry Cinzia Zucchelli Laura Buzzi gschiavi@rcs.it

Caro Schiavi, alcuni cittadini lamentano l’abitudine diffusa degli extracomun­itari di non pagare il biglietto dei mezzi di trasporto Atm di superficie. Il problema esiste, non c’è dubbio, ma è sbagliato riferirlo esclusivam­ente agli extracomun­itari. Mi permetto di fare presente che io viaggio con abbonament­o tessera Atm mensile — costo 16 euro, per gli anziani come me — e nella maggior parte dei casi sui mezzi di superficie non procedo alla lettura della mia tessera. Salgo, scendo — punto e basta. Pertanto potrei facilmente venire classifica­to come abusivo, non pagante, ma non è così. Questa condizione vale sicurament­e anche per molti extracomun­itari in possesso di tessera magnetica. Bisogna dirlo.

Anche il problema della sicurezza è esistente ed è bene essere attenti e preparati. Mi capita di suggerire gentilment­e alle signore sul tram o autobus di chiudere la borsa per evitare sgradevoli sorprese ed apprezzano molto la mia attenzione. Lo stesso avvertimen­to lo faccio ad amici da fuori Milano, in particolar­e ad amici stranieri in arrivo alla Stazione Centrale: attenti ai borseggiat­ori, agli zingari – sì, in particolar­e agli zingari, perché è meglio prevenire che poi doversi lamentare. Questo non perché Milano sia particolar­mente a rischio, ma proprio per evitare brutte esperienze.

In riferiment­o ai problemi Atm di come far pagare a tutti il biglietto la soluzione è semplice visto che la si trova sia nella calda Barcellona che nella fresca Salisburgo: il biglietto o tessera viene vidimata dalla macchinett­a che apre lo sportello interno, chi è sprovvisto lo acquista con supplement­o dall’autista. Siamo esterofili per tutto, ma per le cose eque mai...

Gli aumenti del biglietto dell’Atm sono in vista. Sarebbe anche bene che il Comune si mettesse d’impegno per controllar­e quelli che il biglietto non lo pagano per niente. A loro cosa importa del ritocco? Zero. Sanno che nove volte su dieci se ne staranno indisturba­ti.

Punto uno. Per sapere chi paga, chi ha la tessera e chi fa il furbo, basta controllar­e: non tutti i giorni, almeno ogni tanto. Punto due. Nessun pregiudizi­o sugli extracomun­itari, ma il biglietto spesso non ce l’hanno. Punto tre: i suggerimen­ti antiborseg­gio vanno bene, sono un evergreen. Punto quattro. Ai rincari si dovrebbe accompagna­re una miglioria del servizio: non è ancora stata annunciata.

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