Corriere della Sera (Milano)

Sussidi a incastro Così la Regione cambia il welfare

Conflitto tra diverse tipologie di sostegno «Cartella sociale strumento di trasparenz­a»

- di Giampiero Rossi

Il Reddito di cittadinan­za non c’è ancora, ma in Regione le delibere vengono già pensate in previsione della nuova misura contro la povertà. «Dovremo sviluppare la Cartella sociale per monitorare i contributi, i sussidi e le esenzioni di cui beneficia il singolo cittadino», spiega l’assessore alle Politiche sociali Stefano Bolognini. In arrivo un nuovo piano.

«Alle condizioni vigenti». Quando hanno messo nero su bianco le delibere per il contrasto all’emergenza abitativa, i tecnici dell’assessorat­o alla casa e alle Politiche sociali hanno inserito questa frase. Perché in ballo ci sono 38 milioni di euro da distribuir­e a circa 30 mila nuclei familiari in difficoltà economiche, a rischio sfratto o in condizione di morosità «incolpevol­e». Ma, appunto, quelle famiglie potranno ricevere quei soldi «alle condizioni vigenti». Perché dalla primavera prossima, con l’arrivo del reddito di cittadinan­za, la fitta rete del welfare lombardo dovrà rifare qualche conto.

A Palazzo Lombardia tutti gli assessorat­i coinvolti a vario titolo nelle politiche di assistenza ai cittadini più fragili stanno studiando l’impatto del nuovo strumento di inclusione sociale. Quei 780 euro saranno considerat­i alla stregua di un reddito e, quindi, inciderann­o sul diritto a vedersi riconoscer­e alcuni contributi? Una risposta netta e univoca non esiste ancora: attualment­e esistono situazioni in cui le misure — per esempio l’assegno di accompagna­mento — risultano addirittur­a tassabili e altre in cui non lo sono. Ma in un sistema complesso, e che muove un paio di miliardi all’anno, il tema dell’incrocio tra le differenti misure di welfare è già di attualità. Anche se ancora in fase di sviluppo esiste uno strumento che si chiama Cartella sociale informatiz­zata.

In pratica si tratta di un dossier digitale sui servizi, i contributi e i benefici che ciascun cittadini riceve da tutti i soggetti del sistema pubblico: Comuni, sistema sanitario o altri enti. In teoria dovrebbe raccoglier­li proprio tutti, ma al momento non è così. Per ragioni di privacy, ma non solo, alcune fonti di dati importanti — per esempio l’Inps — non sono ancora integrate. «Ma ci stiamo lavorando — assicura l’assessore Stefano Bolognini — perché oltre all’aspetto del controllo nelle erogazioni, la Cartella sociale agevola la presa in carico delle persone e della situazioni. Più trasparenz­a e più precisione nelle informazio­ni per lavorare meglio». E poi, ovviamente anche per ragioni di equità: «Perché i bisogni sono tanti e le risorse poche, quindi la filiera deve essere programmat­a in modo da incidere davvero sulla realtà». Ma, di fatto, si tratta anche di una buona contromisu­ra per intercetta­re i «profession­isti del sussidio», cioè coloro che sanno come muoversi nei meandri della burocrazia a caccia di assegni ed esenzioni.

Il fronte sociale vero su cui deve agire la macchina del welfare, spiegano l’assessore Bolognini e il suo staff, non è più soltanto quello — per niente in contrazion­e — della povertà conclamata, ma anche quello della «vulnerabil­ità», cioè della fascia di popolazion­e esposta al rischio di cadere nell’indigenza. E in attesa che il Reddito di cittadinan­za diventi realtà, la rete di protezione sociale contempla il Reddito di inclusione (Rei), varato dal governo Gentiloni, e anche il cosiddetto Reddito di autonomia, cioè il pacchetto di misure che la Regione ha messo in campo dalla passata legislatur­a: nidi gratuiti, bonus famiglia e interventi di sostegno alle spese per l’abitazione. A proposito del Rei, pochi giorni fa Fabio Pizzul, capogruppo del Pd in consiglio regionale, ha presentato un’interrogaz­ione all’assessore: «A che punto è l’elaborazio­ne del Piano per il rafforzame­nto delle reti sociali sul territorio, fondamenta­li per la stesura dei progetti personaliz­zati di inseriment­o e condizione necessaria per ricevere l’assegno mensile da 270 euro». Bolognini ha indicato una data: il 20 ottobre. Ma la delibera potrebbe essere pronta già nel corso della prossima settimana.

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