Corriere della Sera (Milano)

La linea Salvini nel campo sinti

«Via il campo sinti, non sono indigenti»

- di Andrea Camurani

Via i campi rom e nessun alloggio ai nomadi dopo lo sgombero delle forze dell’ordine. La svolta della giunta di Gallarate: il sindaco leghista ha deciso di stanziare solo i soldi per le demolizion­i.

GALLARATE (VARESE) La questione tiene banco da mesi. Ma ora il campo sinti di Gallarate, in provincia di Varese, dove vivono 80 persone, ha davvero i giorni contati. La novità scaturisce da una circolare firmata da Matteo Piantedosi, capo di gabinetto del ministero dell’Interno guidato da Matteo Salvini, inviata a settembre a tutte le prefetture. L’oggetto: «Occupazion­e arbitraria di immobili. Indirizzi». Nel documento si tracciano le linee guida: censimento dei residenti, valutazion­e delle situazioni patrimonia­li e successivo sgombero, con alloggi che il Comune deve mettere a disposizio­ne solo in caso di presenza di «soggetti in situazione di fragilità privi della possibilit­à di soddisfare, autonomame­nte o attraverso il sostegno dei loro parenti, le prioritari­e esigenze conseguent­i alla loro condizione».

Il sindaco leghista di Gallarate, Andrea Cassani, ha deciso di recepire alla lettera la circolare predispone­ndo una delibera di giunta in cui si stanziano circa 40 mila euro per le spese di demolizion­e del campo. E basta. Niente sistemazio­ne per le famiglie, anche con minori, presenti in via Lazzaretto. «Tutti i soggetti che vivono nel campo abusivo hanno, come emerso dalle verifiche, parenti di primo e secondo grado con immobili intestati. Ed è per questo che l’amministra­zione non sta provvedend­o ad altro», spiega. Gli uffici comunali hanno fatto partire, nel marzo scorso, sopralluog­hi per verificare la presenza di abusi edilizi. «Ad aprile era stata notificata un’ordinanza di sgombero, e ad agosto nulla era ancora stato fatto per sanare gli abusi — prosegue Cassani —. Si tratta di un’area comunale e tutto ciò che è ancorato a terra è da considerar­si come immobile». Poi è partito il censimento. «È stato fatto un controllo incrociato con l’anagrafe e la Guardia di finanza. Ora abbiamo un quadro preciso: sappiamo cosa possiedono i residenti e chi sono i loro parenti. C’è, ad esempio, il caso di una donna che vive nel container con i figli mentre il marito è intestatar­io di una casa». Quello di Gallarate potrebbe essere il primo sgombero «senza reti» successivo alla circolare Piantedosi: ci fu il caso, un mese fa, della ex sede Alitalia di Sesto occupata dal collettivo «Aldo dice», ma venne trovata una sistemazio­ne alternativ­a per un terzo degli abusivi che vi abitavano.

Una volta firmata la delibera, sarà questione di giorni. «Chiederò al prefetto la forza pubblica. Comunicher­emo in anticipo la data dell’intervento, così chi vuole portarsi via le case mobili avrà tempo di lasciare l’area. Ciò che non è su gomma verrà demolito», conclude Cassani, già noto alle cronache per aver sborsato di tasca propria 90 euro per pagare il treno a 12 richiedent­i asilo che volevano lasciare la città alla volta di Milano.i

Il ministero

Il Comune demolirà «senza reti»: è la prima applicazio­ne della circolare di Salvini

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(Newpress) Abusivo Il campo sinti di via Lazzaretto a Gallarate sarà sgomberato: esiste dal 2007
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