Rinascita Brianteo
Il Monza ora sogna la serie A ma gioca in uno stadio datato In Comune si studiano le carte per coinvolgere Berlusconi
MONZA Per andare in serie A al Monza Calcio serve una squadra all’altezza, ma ha anche bisogno di uno stadio adeguato. L’acquisto della società biancorossa da parte di Silvio Berlusconi ha avuto l’effetto di un vero terremoto. Ma se da una parte i successi sportivi conquistati da Berlusconi autorizzano a sognare per la prima volta l’ingresso nell’Olimpo del calcio italiano, dall’altra in Comune preferiscono mantenere i piedi ben piantati per terra e l’attenzione puntata sul Brianteo, un impianto sportivo dalle grandi potenzialità, inaugurato nel 1988 e costato 18 miliardi di lire, ma che lamenta da anni gravi carenze di manutenzione.
Oggi Silvio Berlusconi dovrebbe fare il suo debutto in tribuna per il match Monza Triestina e l’occasione potrebbe essere quella giusta per iniziare a capire quali sono le intenzioni del nuovo patron dei biancorossi. «Non abbiamo ancora affrontato l’argomento — spiega l’assessore allo Sport, Andrea Arbizzoni —, è chiaro che, se l’obiettivo di Berlusconi è di portare in A il Monza nel giro di un paio d’anni, serviranno anche interventi di adeguamento sull’impianto». In queste ore sono iniziati alcuni lavori di manutenzione ordinaria: pulizia, riorganizzazione dei posti in tribuna, attivazione degli ascensori e nuova segnaletica. Ma, per quanto importanti, non saranno certo sufficienti per ospitare i big match. Attualmente la capienza dell’impianto è bloccata a 9.999 posti, che necessariamente dovrà essere portata a 16 mila in caso di conquista della serie A, ma sarà necessario anche creare nuovi parcheggi, nuovi spazi per le autorità e la stampa, separare i settori e installare nuovi seggiolini fissati alle gradinate, numerati e costruiti con materiale ignifugo. Oggi lo stadio è di proprietà del Comune. Berlusconi, nel momento in cui ha rilevato il Monza dall’imprenditore brianzolo Nicola Colombo, è subentrato anche nella concessione rinnovata la scorsa estate a 44 anni con un canone di circa 10 mila euro l’anno. I margini di manovra per progettare una ristrutturazione che consenta anche di commercializzare le aree sono più che ampi. Gli unici limiti riguardano il gioco d’azzardo e luci rosse. Un anno fa l’ex proprietà aveva presentato un piano da 15 milioni di euro rimasto però sulla carta per mancanza di partner finanziari, ma ora potrebbe essere arrivato il momento di voltare pagina. Per potare a regime l’impianto, tuttavia, potrebbe bastare anche molto meno. «Mi sono fatto preparare una relazione tecnica sul Brianteo dove viene ipotizzata una cifra fra uno e due milioni di euro — prosegue Arbizzoni —. Bisogna dare il via a una stagione nuova per lo stadio, in modo che non viva solo un giorno ogni due settimane, cioè per la partita di calcio, ma anche negli altri giorni dell’anno per altre attività. Il modello di riferimento è il nuovo stadio di Cagliari». L’amministrazione non esclude nemmeno l’ipotesi di una vendita, sulla scia di Bergamo, dove il Comune ha ceduto all’Atalanta lo stadio per nove milioni di euro. Assieme alla relazione tecnica, sul suo tavolo, Arbizzoni ha anche un fascicolo con l’iter seguito dagli orobici. Il prezzo potrebbe aggirarsi sui quattro-cinque milioni di euro, ma per una stima esatta servirà una perizia che tenga anche conto dei piani futuri e della possibilità di sfruttare il vicino palazzetto per realizzare una cittadella sportiva.