Prove tecniche di aggregazione
Una Milano Social Club Il progetto di Fabrizio Annibali allestito a Cascina Nosedo
«Ho cominciato a fotografare i luoghi di aggregazione spontanea a Milano nel 2012, per incarico di un giornale e di un photo editor, Raffaele Vertaldi», racconta Fabrizio Annibali che dal 20 ottobre espone 34 sue immagini sui muri della Cascina
Nosedo. L’incarico professionale si trasforma ben presto in un progetto che si protrarrà negli anni. Annibali compie una sorta di censimento degli orti comunitari, delle cascine abbandonate e riutilizzate, dei cortili delle case popolari dove gli inquilini hanno ritrovato il piacere di incontrarsi e di condividere momenti di socialità, ma anche di quegli spazi cittadini dove è possibile, ad esempio, ritrovarsi a ballare il tango o i balli sudamericani. Sceglie una tecnica di ripresa che diventa un metodo: fotografa dall’alto di una scaletta in modo da avere un punto di vista che rispetti il riunirsi delle persone e lo spazio architettonico. Diversi punti di vista per ogni luogo poi la selezione definitiva, un’immagine per situazione.
Una delle ragioni per questa prolungata indagine per Annibali è stato il bisogno reagire al disagio e ai dissensi che sentiva aleggiare in città. Milano è stata a lungo una città in sofferenza ma nell’ultimo decennio, grazie anche a un concorso di forze private e pubbliche, il bisogno alla socialità ha cominciato a trovare delle risposte. Con pazienza e metodo Annibali ha iniziato un’esplo- razione sistematica dei luoghi di aggregazione e due anni fa ha deciso di approfondire ulteriormente la sua indagine. È nata così questa mostra: dal bisogno di rendere partecipe la cittadinanza di quello che i milanesi stanno facendo a volte da soli, a volte con il sostegno di privati e delle istituzioni. «Qui non ci si lamenta, si lavora, si condivide il piacere di stare insieme e di risolvere i problemi. Frequenterei tutti i posti che ho fotografato. Ovunque ho sentito un forte sentimento di ospitalità e la voglia di fare le cose insieme. Ma uno degli episodi più significativi riguarda il Giardino nascosto,
Penso positivo «Qui non ci si lamenta, si lavora, si condivide il piacere di stare insieme e risolvere i problemi»
adiacente alla Cascina Martesana, che si raggiunge percorrendo la pista ciclabile. Il 3 luglio di quest’anno il giardino è stato incendiato in modo doloso. Il pomeriggio successivo sono arrivati i volontari da tutta la città, hanno comperato i materiali e si sono rimessi al lavoro. Per me è stata una lezione e l’immagine che ho realizzato rappresenta il Giardino ma anche lo spirito che anima queste iniziative». Annibali avrebbe voluto che la sua mostra a Cascina Nosedo segnasse la conclusione di un’attenzione durata sei anni, «ma sono saltate fuori altre realtà, mancano ancora molte cose e vorrei che la mappatura di tutti questi luoghi di aggregazione fosse il più possibile completa». Per ora sarà possibile vedere appese ai muri di Cascina Nosedo 34 grandi stampe che rimarranno esposte fino a dicembre. Esposte però anche alle intemperie e quando, a gennaio, riprenderanno i lavori di ristrutturazione della stalla e dell’aia saranno i muratori a decidere se conservare o distruggere quello che sarà rimasto delle opere di Annibali.