Il 60% promuove Sala. La Lega vola
Giudizi sulla qualità della vita nettamente al di sopra delle medie nazionali e lombarde Alto il gradimento al sindaco. Ma nel voto alle politiche il centrodestra ora è avanti di 10 punti
AMilano si vive bene (per l’81 per cento), l’amministrazione Sala è promossa a pieni voti dalla maggioranza degli elettori (il 60 per cento è soddisfatto) ma il centrosinistra perde consensi e rischierebbe la sconfitta in caso di elezioni politiche a stretto giro, con Salvini che raddoppia i voti. È la fotografia che emerge dalla seconda parte del sondaggio Ipsos sui milanesi e sulla percezione della città.
A Milano si vive bene, l’amministrazione Sala è promossa a pieni voti dalla maggioranza degli elettori, ma il centrosinistra perde consensi e rischierebbe la sconfitta in caso di eventuali elezioni politiche. Seconda parte del sondaggio Ipsos sui milanesi e sulla loro percezione della città che cambia.
Il trend
Il gradimento di Milano presso i suoi abitanti è altissimo: per l’81 per cento il giudizio sulla qualità della vita cittadina è positivo o molto positivo, un valore che spicca anche se rapportato alle medie nazionali o lombarde. La vera sorpresa arriva però dalle stime intorno ai gradimenti espressi a seconda del partito votato alle ultime elezioni. I giudizi più benevoli sulla qualità della vita arrivano dagli elettori del M5S (91 per cento di voti positivi), una quota persino superiore a chi si dichiara di centrosinistra.
Le differenze «politiche» sono più apprezzabili scorrendo le risposte a un’altra domanda. La qualità della vita in città nel corso degli ultimi an-
ni è migliorata o peggiorata? Per il 37 per cento del campione si vive meglio ora, per il 15 è «positiva come prima», per il 38 è peggiorata e per l’8 «è negativa come prima». In questo caso nell’orientamento e nelle conseguenti risposte l’appartenenza politica conta, eccome se conta. Elettori cinque stelle, leghisti e di centrodestra sul punto sono concordi: si stava meglio prima. Mentre tra chi vota Pd non c’è partita: si vive meglio ora.
L’amministrazione
Un giudizio positivo della propria città fa da potente traino a un giudizio positivo su chi la amministra. Il 60 per cento del campione si dichiara soddisfatto dell’operato del sindaco e addirittura il 64 della giunta nel suo complesso. Anche in questo caso solo gli elettori della Lega bocciano compiutamente il lavoro dell’amministrazione e del sindaco. Sala e i suoi assessori sono apprezzati invece dagli altri elettorati: il sindaco raccoglie una maggioranza assoluta di giudizi positivi sia tra i grillini (61 per cento), sia tra i simpatizzanti di Forza Italia, Fratelli d’Italia e centristi (57 per cento), mentre tra gli elettori di Pd e alleati il consenso assume dimensioni bulgare (86 per cento).
«Sala e la sua giunta rappresentano un modello: Milano, una città che può essere governata da destra o da sinistra, ma che eccelle per via di chi la abita», spiega Luca Comodo, direttore dipartimento politico Ipsos: «Sala in questo caso non fa che riproporre un riferimento, quello di Expo, che è ancora percepito come vincente. La sua azione da sindaco viene premiata, in fatto di consenso, anche per questo».
E il gradimento degli elettori grillini? «Non stupisce più di tanto. L’elettore cinque stelle è molto meno ideologizzato di quanto si pensi. Tra loro convivono ex simpatizzanti della sinistra come del centrodestra, e il fatto che Sala sia vicino al Pd è un elemento che non cambia di molto le valutazioni». Discorso che vale persino per una parte di elettorato leghista: «Uno si aspetta un muro e invece c’è una quantità apprezzabile di opinioni positive su sindaco e giunta. Viene riconosciuto un lavoro e si attenua il giudizio politico a favore di una valutazione più concreta».
Centro e periferia
I giudizi sulla città, sulla giunta e sul suo sindaco sono sociologicamente molto più uniformi di quanto si immagini. La valutazione sulla qualità della vita è positiva anche muovendo dal Municipio 1 verso il semicentro e poi verso la periferia. Cambia semmai la percezione sul miglioramento della città. In Area C l’ottimismo dilaga (per il 45 per cento dei milanesi di Zona 1 e dintorni
si sta meglio oggi), mentre in periferia la percentuale cala (38 cento); i risultati meno brillanti si registrano nelle aree semi-centrali, dove il 40 per cento sostiene che la città sia peggiorata contro un 35 per cento di chi la vede migliorata. Sala invece piace in centro a 8 cittadini su 10, e al 59 per cento del campione che vive in periferia.
Il polso dell’elettorato
In questo quadro sarebbe lecito attendersi una tenuta delle forze che sostengono il sindaco. Invece l’ultima tabella del sondaggio relativa alle intenzioni di voto in città (riferita però a eventuali elezioni politiche) smentisce seccamente il pronostico e certifica invece che l’onda leghista ha sommerso anche Milano. Salvini raddoppia i voti: dal 17 per cento di marzo al 32,1 di oggi. È vero che cala Forza Italia (dal 15 al 10), ma nel complesso il centrodestra unito supera oggi il 45 per cento dei voti potenziali e stacca di dieci punti la coalizione del Pd (ferma al 35 per cento). In calo di due punti anche il M5S (dal 18,2 al 16,2). Sintesi: «Il centrodestra anche in un’eventuale corsa per il sindaco sarebbe abbondantemente competitivo», dice Comodo. Anche se l’effetto traino di Sala potrebbe sovvertire il quadro di partenza. Il caso Brescia insegna: «Lì la ricandidatura di un sindaco molto popolare ha spostato gli equilibri in favore del Pd. E non è da escludere che la stessa cosa possa accadere con Sala in campo».
Più ottimismo in Area C mentre le valutazioni peggiorano in periferia e in zone semi-centrali