Corriere della Sera (Milano)

Teatro Nuovo Ale & Franz celebrano Gaber e Jannacci

«Nel nostro piccolo» è dedicato ai maestri Gaber e Jannacci «Diamo vita ai personaggi delle loro canzoni, dal Cerutti Gino al barbone con i scarp del tennis»

- di Livia Grossi a pagina 12

«La notte del debutto milanese, martedì 23 ottobre, festeggere­mo 24 anni di teatro insieme. Questo spettacolo è dedicato alle origini del nostro duo, ai nostri maestri di sempre: Gaber e Jannacci». Ale&Franz si raccontano sul palcosceni­co del Teatro Nuovo con «Nel nostro piccolo», un viaggio alla ricerca delle radici, di quella scintilla che ha fatto scattare la passione per parlare (senza prendersi mai troppo sul serio) di piccole e grandi sconfitte quotidiane e per una comicità che osserva il mondo dalla parte di chi ha il coraggio di vivere storie non sempre vincenti. «Per fortuna abbiamo respirato la stessa aria dei nostri mentori», dice subito Ale. «Qui diamo voce ai protagonis­ti delle loro canzoni, dal barbone che ‘El purtava i scarp del tennis’ al ‘Cerutti Gino’; ci immaginiam­o il prologo e l’epilogo di quelle storie e le cantiamo anche. Se stoneremo perdonatec­i: cantiamo più con il cuore che con la voce». Accompagna­ti in scena da quattro musicisti (Luigi Schiavone, Fabrizio Palermo, Francesco Luppi e Marco Orsi), danno così vita a nuovi personaggi; «gli unici che il pubblico conosce sono i due vecchietti che sulle note di ‘Ma mi’ di Strehler, parlano di futuro, presente e passato. Gli altri sono una sorpresa, possiamo solo dire che mentre si suona ‘Son sciupà’, i due amici parlano di meditazion­e, lavoro e di come va il mondo». Tra le canzoni c’è anche «Parlare con i limoni», un brano poco conosciuto di Jannacci. « È la nostra canzone preferita perché parla di amore e di amicizia, citando Gaber e Tenco».

Uno spettacolo fatto di pensieri, parole, note, in cui il duo si identifica. «È lo spettacolo della maturità, qui c’è davvero tanto di noi e questo fa molto ridere». Ma la loro comicità surreale e spiazzante è anche un ottimo strumento per riflettere sul cinismo e l’arroganza dei nostri tempi. «Abbiamo sempre fatto satira di costume, mai politica, e anche se oggi volessimo avere una posizione non sarebbe facile, si farebbe prima a prendere in giro tutti come fa Crozza. In ogni caso il nostro messaggio è chiaro: bisogna sempre guardare chi rimane indietro e non è detto che i più deboli siano meno capaci degli altri, molto spesso hanno soltanto meno risorse. In questo mondo siamo in tanti e bisogna rispettare tutti».

Una comicità che nasce dal desiderio di trasmetter­e emozioni vere, da uno sguardo che cerca di vedere dentro la vita di ognuno. «Oltre ai pilastri Gaber-Jannacci, abbiamo avuto esempi preziosi: Albanese, Abatantuon­o, Pozzetto e Paolo Rossi che adoriamo: sono loro che ci hanno nutrito facendoci venire voglia di fare questo lavoro. La nostra ambizione è sempre stata essere al loro livello».

Infine Milano, una presenza importante nello spettacolo. «Qui c’è la città di un tempo con la sua ‘ligera’, ma anche la metropoli multietnic­a di oggi che accoglie tutti, come ha sempre fatto. Chi non ha amici che arrivano da altre regioni? ‘Nel nostro piccolo’ racconta anche questo. IN questo spettacolo c’è tutto quello che possiamo darvi, pancia e cuore. Perché a teatro vedrete noi, ma anche un po’ di voi stessi».

Protagonis­ti

«In questo lavoro c’è la Milano della ligera e quella multietnic­a di oggi che sa accogliere tutti»

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 ??  ?? Coppie Alessandro «Ale» Besentini (a sinistra), 47 anni, e Francesco «Franz» Villa, 51
Coppie Alessandro «Ale» Besentini (a sinistra), 47 anni, e Francesco «Franz» Villa, 51
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