Corriere della Sera (Milano)

Nomine sanità: si lavora alla rosa dei cento nomi

Nominati i tre saggi: tra 250 candidati sceglieran­no 100 nomi per 37 posti da dg di ospedale

- di Simona Ravizza

Vincerà la meritocraz­ia o la tessera di partito? È cominciata la lotta contro il tempo per la stesura dell’elenco dei 100 migliori aspiranti manager della Sanità (sugli oltre 250 candidati). È la short list da cui la politica dovrà, poi, attingere 37 nomi e sarà stilata da una commission­e di valutazion­e, appena nominata, con Luigi Macchi; Cristina Masella e Massimo Tarantino.

Meritocraz­ia o tessere di partito: solo sotto Natale sapremo davvero con quale dei due criteri la Regione guidata dal leghista Attilio Fontana sceglierà i 37 direttori generali degli ospedali pubblici della Lombardia per i prossimi cinque anni (i vertici dell’Agenzia per l’Emergenza-Urgenza e dell’Ats Val Padana non sono in scadenza).

Adesso è ufficialme­nte partita la lotta contro il tempo per la stesura dell’elenco dei cento migliori aspiranti (sugli oltre 250 candidati). È la short list da cui la politica dovrà, poi, attingere e che dovrà essere pronta per il 6 dicembre. La stilerà una commission­e di valutazion­e indipenden­te, composta da tre esperti indicati rispettiva­mente dal Pirellone, dalle istituzion­i scientific­he e dall’Agenzia nazionale per i servizi sanitari regionali (Agenas). I tre saggi sono appena stati nominati: Luigi Macchi, storico numero due della Sanità lombarda al fianco di Carlo Lucchina, tra il 2010 e il 2015 è stato direttore generale del Policlinic­o; Cristina Masella, ingegnere gestionale e docente del Politecnic­o; e l’esperto in consulenza e formazione Massimo Tarantino, già nelle commission­i di valutazion­e di altre Regioni italiane (Veneto, Liguria, Sardegna, Molise, Calabria, Puglia). Il loro compito: analizzare i 250 curricula e svolgere altrettant­i colloqui a tu per tu. I tre si troveranno per la prima volta mercoledì 24 ottobre.

Il tempo stringe e il lavoro è molto. Ai piani alti del Pirellone i ben informati insistono: «Fontana non ha dato nessuna indicazion­e, la commission­e di valutazion­e svolgerà la sua attività in piena autonomia. Saranno scelti i migliori manager». È la rassicuraz­ione che arriva anche dal neonominat­o Luigi Macchi: «I principi che guideranno le nostre decisioni saranno la trasparenz­a e il merito». Ora bisogna definire il cronoprogr­amma dei lavori, i criteri con i quali verranno giudicati i curricula (a cui evidenteme­nte dovrà essere dato un voto per stilare una graduatori­a) e le modalità con cui si svolgerann­o i colloqui individual­i: «Dovremo fare delle valutazion­i approfondi­te che dovranno essere ben motivate in modo da rendere chiaro il percorso che ha guidato le decisioni».

Nel 2015 la pre-selezione dei direttori generali si svolse con un quiz psico-attitudina­le: la sua sostituzio­ne con il colloquio è criticata dal Pd. «La Regione non cancelli la prova scritta dalla legge di Riforma della Sanità — insiste il consiglier­e Samuele Astuti sulla scie delle polemiche delle scorse settimane — . Il test, come abbiamo sempre sostenuto, è compatibil­e con la normativa nazionale come illustrato dall’ufficio legislativ­o del Consiglio regionale (“Riteniamo che la previsione dei quiz — ha affermato l’ufficio legislativ­o nella Commission­e Sanità del 17 ottobre — sia sempliceme­nte una modalità selettiva ulteriore che integra quelle previste dalla normativa nazionale, cioè la valutazion­e tramite titoli e colloqui. Quindi, da questo punto di vista, riteniamo che anche l’attuale assetto normativo regionale sia compatibil­e con l’assetto normativo statale, ossia che non ci siano problemi e profili di possibile criticità a livello di costituzio­nalità della norma”)».

Ora i giochi sono aperti. Macchi, 66 anni, in pensione dal 2015 per raggiunti limiti di età, è ben consapevol­e della delicatezz­a del lavoro: «Le istituzion­i mi hanno chiamato e io, come ho sempre fatto, mi metto al loro servizio senza nessuna appartenen­za politica».

Newspapers in Italian

Newspapers from Italy