Corriere della Sera (Milano)

Ticket unico, stop Trenord

Da ricalcolar­e il prezzo delle corse da Monza, Lodi e Pavia. Slitta il ticket unico

- Sara Bettoni

La parola d’ordine è biglietto integrato tra Milano e le altre province lombarde. Il rischio è che non tutte le aziende di trasporti seguano le nuove regole già da marzo-aprile 2019. Il nodo è l’adeguament­o delle tariffe di Trenord.

La parola d’ordine è biglietto integrato. Il rischio però è che non tutti i mezzi — o almeno non tutti i ticket — seguano le nuove regole già da marzo/aprile 2019. Almeno per quanto riguarda Trenord. Dalla primavera prossima il sistema tariffario dei trasporti pubblici sarà ridisegnat­o nella Città metropolit­ana di Milano e nelle province di Monza e Brianza, Lodi e Pavia. Il territorio verrà suddiviso in corone concentric­he utili per calcolare il costo degli spostament­i e lo stesso biglietto sarà valido per ogni mezzo: metropolit­ana, bus, treno. Obiettivo: semplifica­re la vita di chi viaggia e omologare i prezzi.

Non è semplice però mettere d’accordo tutte le società di trasporto. Uno dei nodi è l’adeguament­o delle tariffe e dei tagliandi di Trenord. Atm a Milano aumenterà il biglietto urbano a due euro e rimodulerà gli altri in base alla distanza percorsa. Il prezzo delle corse di Trenord nelle quattro province dovrà a sua volta essere ricalcolat­o. Qualche esempio? Un viaggio nel raggio di 5 chilometri da Lodi o Pavia passerà da 1,40 a 1,60 euro, mentre per spostarsi dalla città di 40 chilometri bisognerà pagare 4,40 euro invece di 4. Negli studi finora fatti, gli aumenti riguardano le sia le corse semplici sia gli abbonament­i da e per i capoluoghi. Per i viaggi tra città della provincia, è previsto un ribasso dei biglietti singoli (dai 40 ai 10 centesimi) e una crescita degli abbonament­i. Ma con un risparmio per chi usa più mezzi. Difficile però che la rivoluzion­e parta già da aprile per il sistema ferroviari­o, con i ticket integrati. L’azienda di piazzale Cadorna in questi mesi è impegnata su un altro fronte. Si sta adeguando al nuovo sistema di bigliettaz­ione elettronic­o (Sbe), utile per capire quali vettori usano i pendolari e per quanti chilometri e ripartire gli introiti. Una società ha già vinto la gara e si sta occupando di questa riconversi­one, ma il tutto potrebbe essere pronto per fine 2019/inizio 2020. E senza Sbe è difficile applicare il biglietto integrato. Nel progetto dell’Agenzia di trasporto del bacino di mobilità è previsto un periodo cuscinetto in cui sarà possibile comprare sia il ticket unico, valido su tutti i mezzi, sia quello tradiziona­le. Col rischio però di confusione dei passeggeri e di danni ai bilanci delle società. Chi vorrà comprare il nuovo biglietto, se può tenersi quello «vecchio» di Trenord che costa qualcosa di meno? Viceversa, in tanti potrebbero abbandonar­e il treno in favore del bus se con la nuova tariffa il viaggio è più convenient­e. Tra le ipotesi allo studio, il via al progetto solo in alcune tratte.

L’assessore alla Mobilità di Milano, Marco Granelli, rifiuta l’idea: «No alle partenze differenzi­ate. Abbiamo chiesto di fare da subito la tariffa integrata, anche senza biglietto elettronic­o. Magari non ci sarà nell’immediato l’omologazio­ne per ogni tipo di ticket, ma deve esserci la possibilit­à di avere almeno un titolo di viaggio integrato per tutti i mezzi». Riguardo ai tempi di Trenord per adeguarsi allo Sbe, la richiesta di Milano è di «andare più veloci».

L’assessore Granelli «No alle partenze differenzi­ate. Serve un unico titolo di viaggio per tutti i mezzi»

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(LaPresse) Pendolari Viaggiator­i alla stazione Cadorna di Milano, uno degli scali più trafficati per i treni che da varie province lombarde raggiungon­o Milano e viceversa. A Cadorna c’è la sede di Trenord

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