Corriere della Sera (Milano)

La app che aiuta i ciechi a fare la spesa

L’idea vincente di otto studenti universita­ri premiata alla maratona dell’innovazion­e

- di Federica Cavadini

Una app che funziona come un navigatore per aiutare ciechi e ipovedenti a fare la spesa al supermerca­to, con una voce che guida fra corsie e scaffali. L’idea è di otto studenti ventenni, dell’università Bicocca, della Cattolica, del Politecnic­o ed è stata premiata a una maratona per l’innovazion­e dove studenti ed esperti lavorano insieme 48 ore consecutiv­e per progettare soluzioni.

Una app che funziona come un navigatore per aiutare ciechi e ipovedenti a fare la spesa al supermerca­to, con una voce che guida fra corsie e scaffali. L’idea è di otto studenti ventenni dell’università Bicocca, della Cattolica, del Politecnic­o. L’hanno messa a punto durante un hackathon, maratona per l’innovazion­e dove studenti ed esperti si incontrano e lavorano insieme 48 ore consecutiv­e per progettare soluzioni, in questo caso per non vedenti.

La squadra di universita­ri ha vinto uno dei premi assegnati nei giorni scorsi alla manifestaz­ione H4O e adesso la loro applicazio­ne per smartphone, Eyeshopper , è stata inserita fra trenta progetti scelti fra trecento che saranno ancora selezionat­i per ottenere supporto e finanziame­nti da Bioupper, piattaform­a che promuove idee innovative.

Nel team ci sono studenti di dipartimen­ti diversi, da Psicologia a Ingegneria aerospazia­le, da Design a Comunicazi­one intercultu­rale. A formare la squadra, Alessia Ceriani, iscritta a Psicologia alla Bicocca: «Partecipav­o all’hackathon di oftalmolog­ia come studiosa ma anche come paziente perché al primo anno di università ho scoperto di soffrire di uveite, una malattia che può portare anche alla perdita della vista», spiega. Lo spunto per una app della spesa arriva anche da una testimonia­nza: «Katia Caravello, psicologa, diventata cieca a vent’anni, ha raccontato quanto è difficile per lei comprare al supermerca­to. Così abbiamo deciso di cogliere quella sfida». Nel gruppo con Ceriani entrano altri due studenti della Bicocca, Alessandro Scarnera e Timmy Honaver Vargas Alfaro, si aggiungono Carlotta Acconito, Giulia Berta e Elisa Donghi, loro della Cattolica, e dal Politecnic­o arrivano Nicolas Maillard con Sofia Romanazzo.

La maratona si svolge dal 12 al 14 ottobre alla Fabbrica del Vapore: «Una full immersion per due giorni, tutti intorno al tavolo, massima concentraz­ione, nessuno che si alza o guarda il telefonino», raccontano. «I gruppi “in gara” erano nove. Il nostro era formato soltanto da universita­ri, in altri c’erano anche medici e profession­isti. Ma c’era anche un team formato da studenti delle superiori». Due giorni di idee a confronto, valutazion­i, scelte. «Così siamo arrivati all’idea di una app per non vedenti, ipovedenti e anziani. Potranno preparare la lista della spesa a casa e in negozio seguiranno l’assistente vocale, grazie alla geolocaliz­zazione, un algoritmo simile a

Team al lavoro

Lo studio messo a punto durante una maratona tra esperti per l’innovazion­e

quello di google maps, non dovranno più chiedere aiuto», riassume Ceriani. Gli otto studenti che hanno lavorato insieme al progetto andranno avanti. «Lo studio è da completare. Abbiamo definito le funzioni da inserire, restano da stabilire i costi perché non avevamo nel gruppo un esperto programmat­ore, ma saranno contenuti poiché si tratta di funzioni diffuse».

Spiegano poi che il progetto completo prevede anche l’introduzio­ne nei supermerca­ti di percorsi guidati per non vedenti. «Abbiamo pensato alle indicazion­i tattilopla­ntari che vediamo ogni giorno nelle stazioni della metropolit­ana — aggiunge Ceriani —. Se ci fossero anche nei grandi negozi, un’azione quotidiana come la spesa per tante persone non sarebbe più una faticosa impresa».

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L’équipeGli otto studenti ventenni che studiano alla Bicocca, Cattolica e Politecnic­o
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