La app che aiuta i ciechi a fare la spesa
L’idea vincente di otto studenti universitari premiata alla maratona dell’innovazione
Una app che funziona come un navigatore per aiutare ciechi e ipovedenti a fare la spesa al supermercato, con una voce che guida fra corsie e scaffali. L’idea è di otto studenti ventenni, dell’università Bicocca, della Cattolica, del Politecnico ed è stata premiata a una maratona per l’innovazione dove studenti ed esperti lavorano insieme 48 ore consecutive per progettare soluzioni.
Una app che funziona come un navigatore per aiutare ciechi e ipovedenti a fare la spesa al supermercato, con una voce che guida fra corsie e scaffali. L’idea è di otto studenti ventenni dell’università Bicocca, della Cattolica, del Politecnico. L’hanno messa a punto durante un hackathon, maratona per l’innovazione dove studenti ed esperti si incontrano e lavorano insieme 48 ore consecutive per progettare soluzioni, in questo caso per non vedenti.
La squadra di universitari ha vinto uno dei premi assegnati nei giorni scorsi alla manifestazione H4O e adesso la loro applicazione per smartphone, Eyeshopper , è stata inserita fra trenta progetti scelti fra trecento che saranno ancora selezionati per ottenere supporto e finanziamenti da Bioupper, piattaforma che promuove idee innovative.
Nel team ci sono studenti di dipartimenti diversi, da Psicologia a Ingegneria aerospaziale, da Design a Comunicazione interculturale. A formare la squadra, Alessia Ceriani, iscritta a Psicologia alla Bicocca: «Partecipavo all’hackathon di oftalmologia come studiosa ma anche come paziente perché al primo anno di università ho scoperto di soffrire di uveite, una malattia che può portare anche alla perdita della vista», spiega. Lo spunto per una app della spesa arriva anche da una testimonianza: «Katia Caravello, psicologa, diventata cieca a vent’anni, ha raccontato quanto è difficile per lei comprare al supermercato. Così abbiamo deciso di cogliere quella sfida». Nel gruppo con Ceriani entrano altri due studenti della Bicocca, Alessandro Scarnera e Timmy Honaver Vargas Alfaro, si aggiungono Carlotta Acconito, Giulia Berta e Elisa Donghi, loro della Cattolica, e dal Politecnico arrivano Nicolas Maillard con Sofia Romanazzo.
La maratona si svolge dal 12 al 14 ottobre alla Fabbrica del Vapore: «Una full immersion per due giorni, tutti intorno al tavolo, massima concentrazione, nessuno che si alza o guarda il telefonino», raccontano. «I gruppi “in gara” erano nove. Il nostro era formato soltanto da universitari, in altri c’erano anche medici e professionisti. Ma c’era anche un team formato da studenti delle superiori». Due giorni di idee a confronto, valutazioni, scelte. «Così siamo arrivati all’idea di una app per non vedenti, ipovedenti e anziani. Potranno preparare la lista della spesa a casa e in negozio seguiranno l’assistente vocale, grazie alla geolocalizzazione, un algoritmo simile a
Team al lavoro
Lo studio messo a punto durante una maratona tra esperti per l’innovazione
quello di google maps, non dovranno più chiedere aiuto», riassume Ceriani. Gli otto studenti che hanno lavorato insieme al progetto andranno avanti. «Lo studio è da completare. Abbiamo definito le funzioni da inserire, restano da stabilire i costi perché non avevamo nel gruppo un esperto programmatore, ma saranno contenuti poiché si tratta di funzioni diffuse».
Spiegano poi che il progetto completo prevede anche l’introduzione nei supermercati di percorsi guidati per non vedenti. «Abbiamo pensato alle indicazioni tattiloplantari che vediamo ogni giorno nelle stazioni della metropolitana — aggiunge Ceriani —. Se ci fossero anche nei grandi negozi, un’azione quotidiana come la spesa per tante persone non sarebbe più una faticosa impresa».