Industrie vendute
C’ERA UNA VOLTA LA MARELLI
C’era una volta la Milano industriale. C’era una volta e, forse, c’è ancora. Ma sempre di meno: la vendita della Magneti Marelli alla giapponese Calsonic Kansei per una cifra che impressiona — 6,2 miliardi — racconta tutto questo. Nata a Milano nel 1891, la Società Anonima Ercole Marelli già nel 1915 si lanciava nella prima sperimentazione italiana sui «magneti» per l’accensione del motore a scoppio. La Ford T era in circolazione solo da sette anni. Lavorare allora in questo campo era come oggi essere uno dei leader nella gestione dei big data, per intendersi. Per questo la Magneti Marelli è stata la testimonianza di una capacità che anche Milano ha avuto, quella di sapersi muovere sulla frontiera tecnologica (nel 1938 all’azienda collaborò il fisico premio Nobel, Enrico Fermi). In parte lo è ancora, vista la cifra spesa. Ma a una storia intellettualmente onesta non può sfuggire che allo stesso tempo la vendita è anche un tassello della deindustrializzazione «made in Milano». Un veloce giro nelle ex aree Falck di Sesto San Giovanni vale più di tante parole. Quella in cui viviamo oggi è una città il cui panorama non è più quello delle fabbriche anche se ha saputo trasformarsi ai piedi di altissime torri che ne testimoniano l’ambizione di capitale sempre più moderna ed europea. Le città cambiano, come le persone. Eppure quel sapore tutto particolare di muoversi sulla frontiera tecnologica del mondo non va perso. Perché il progresso è fatto di benessere, ma anche di tanta e sana curiosità scientifica.