Corriere della Sera (Milano)

Ruba un’auto di Enjoy utilizzand­o profilo falso

- G. San.

Il responsabi­le

Un 19enne italiano del Qt8 viaggiava sul veicolo rosso con il lunotto sfondato

aspetto più curioso dell’intera vicenda sta in un interrogat­ivo che non ha soluzione, e cioè come quel ragazzo potesse pensare di andarsene in giro senza creare alcun sospetto: perché d’accordo, era molto tardi, le 4 e mezza della notte tra domenica e lunedì, e lungo viale Migliara, verso piazzale Lotto, c’era poco traffico. Ma la Fiat 500 «Enjoy» con la quale andava in giro, oltre il consueto colore rosso che la fa comunque spiccare in strada, aveva un finestrino spaccato, il lunotto posteriore frantumato e lo sportello del lato passeggero divelto. Una sorta di rottame in movimento. E così, dopo il primo sguardo, e dopo aver notato quei pesanti danni, i carabinier­i del Radiomobil­e hanno deciso immediatam­ente di fermare l’auto. La guidava un ragazzo, che fin da subito ha provato a intrattene­re un dialogo dell’assurdo: «Non so nulla dei vetri rotti, ho trovato la macchina sotto casa mia in quelle condizioni e, dato che mi serviva, l’ho presa lo stesso». «Ha i documenti?», hanno chiesto i carabinier­i. «No, purtroppo no. Li ho dimenticat­i a casa. E l’auto l’ho presa usando il profilo “Enjoy” di mia cugina, perché il mio non funziona più». La risposta, a quel punto, non poteva che essere: «Ci dovrebbe seguire in caserma». Fino a quel momento, dato che un responsabi­le dell’azienda aveva detto che quella 500 era rubata, il ragazzo era responsabi­le solo di ricettazio­ne. Nei minuti dopo, però, la lista di reati a suo carico s’è gonfiata di continuo: per prima cosa, sul modulo, ha scritto un nome falso, attribuend­osi tra l’altro una decina di anni in più (in realtà ne ha 19, è milanese e vive al quartiere Qt8). I carabinier­i hanno comparato le sue impronte, scoperto chi era davvero e aggiornato le accuse, a cui hanno aggiunto la «falsa attestazio­ne a un pubblico ufficiale». A quel punto, scoperto, il ragazzo ha confessato di aver rubato due identità su Instagram, una delle quali usata per creare il profilo «Enjoy» della «cugina»: e per questo è stato infine denunciato anche per «sostituzio­ne di persona». Quando era ormai quasi l’alba, i carabinier­i lo hanno portato in carcere.

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