Corriere della Sera (Milano)

NUTRIE, OSPITI SGRADITE DAL PO AL GIARDINO DI CASA

- Giuseppe Morandi gschiavi@rcs.it

Caro Schiavi, spero di poter suscitare una certa attenzione su una situazione apparentem­ente minore rispetto a quanto sta succedendo in Italia, ma in realtà grave ed estremamen­te diffusa: il problema delle nutrie che — in particolar­e in Lombardia — ha assunto dimensioni letteralme­nte apocalitti­che. Mi riferisco in particolar­e alla situazione che si creata al Villaggio Ambrosiano di Segrate, uno dei quartieri più piacevoli dell’hinterland milanese: in quel quartiere abbiamo una villetta con giardino abitata da una signora anziana che sta vivendo un incubo per la presenza di questi animaletti (si fa per dire: possono anche superare i 15 kg di peso).

Abbiamo tentato di tutto per attivare un intervento da parte degli organismi competenti, ma con risultati assolutame­nte nulli. Non è che manchino normative e disposizio­ni in proposito: da quando abbiamo riscontrat­o il problema mi sono fatto una cultura e ho raccolto una mole di direttive, decreti a tutti i livelli, dalla Comunità europea, al Presidente della Repubblica, Regione, Province o — nel caso di Milano — Città Metropolit­ana. Nel più classico degli stili italiani sono stati fatti studi, costituiti «tavoli di coordiname­nto funzionale» (sic!) a cui sono stati chiamati tutti –— ma dico proprio tutti — per coordinare, gestire, programmar­e: l’unica cosa che manca è la cattura ed eliminazio­ne. Il Corpus iuris cui mi riferisco data ormai dai primi anni Novanta: nel frattempo le nutrie non se ne sono state con le zampe in mano: il tasso di fertilità di una nutria è dai 15 ai 20 cuccioli per femmina all’anno e, secondo la Coldiretti, in Lombardia c’è una nutria ogni 10 persone. Interpreta­ndo le varie norme, disposizio­ni, sembra che, almeno per le aree urbane, il compito di intervenir­e spetti ai Comuni, ma le disposizio­ni sono talmente complicate, per cui il tutto è affidato a iniziative «motu proprio» del sindaco che, in questo caso, sembra avere tutt’altre priorità.

Caro Morandi,

siamo invasi da infestanti, tornano i lupi in montagna, si vedono cinghiali e caprioli in pianura, battaglion­i di cimici nelle campagne del Ticino e del Po, ma c’eravamo dimenticat­i delle nutrie. Milioni di nutrie. In piccole dosi tutto è sopportabi­le. Ma qui siamo all’invasione. Un tempo era la Provincia a calmierare il tutto, autorizzan­do gli abbattimen­ti. Oggi c’è un rimpallo istituzion­ale e i Comuni non hanno un euro. Sembra di essere in una favola, Hamelin, i topi e il pifferaio magico. Ma le nutrie in giardino non sono graditi ospiti.

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