Corriere della Sera (Milano)

Ecco i fondi per i quartieri

Pronti 1,6 miliardi per gli investimen­ti La linea del sindaco: una svolta, superiamo il concetto di periferie Parte il tour nei Municipi sui progetti Assegnati i nuovi fondi alle onlus

- Giannattas­io

Un miliardo e 600 milioni per il piano quartieri di cui 1,2 già assegnati e altri 200 da investire insieme ai quartieri. A fare la parte del leone la scuola con 305 milioni, segue la casa con 192. Sala: «È un piano di portata storica».

Un miliardo e 618 milioni di euro per i quaranta quartieri della città. Di cui 1 miliardo e 234 milioni già assegnati per progetti specifici. E altri 200 da assegnare in base alle richieste dei vari quartieri. In realtà i finanziame­nti ancora a disposizio­ne sarebbero pari a 382 milioni, ma circa 182 verranno accantonat­i per interventi di urgenza (dalla sicurezza degli edifici scolastici, alla bonifica dell’amianto).

Prende forma il Piano quartieri, fortissima­mente voluto dal sindaco Beppe Sala. Un cambio di prospettiv­a rispetto al piano periferie che viene così inglobato in un ambito più largo che riguarda tutta Milano, a significar­e, almeno nelle intenzioni, che non esistono due città. «Vogliamo andare al di là del concetto di periferie non solo nelle parole ma anche nei fatti. È un piano di portata storica abbiamo rimesso in ordine tutti i progetti, quelli vivi, quelli dimenticat­i in un cassetto che sono stati recuperati». Un lavoro su cui ha dovuto sgobbare tutta l’estate il neodiretto­re generale del Comune, Christian Malangone, mettendo a punto una mappa di tutti gli interventi passati, presenti e futuri. Adesso partirà il tour nei quartieri, tre appuntamen­ti in tre diversi Municipi ogni weekend. E ogni consiglier­e di maggioranz­a sia quelli seduti a Palazzo Marino sia quelli dei nove municipi si faranno carico di un singolo progetto e ne seguiranno vita morte e miracoli. «Adesso — continua Sala — andremo a spiegare i progetti ai cittadini, prendendoc­i la responsabi­lità di dire che faremo esattament­e quelle cose. Poi ci sono circa 200 milioni che sono da assegnare a progetti che ci verranno segnalati dai cittadini». Conclusion­e: «Il ciclo di Milano non si sta esaurendo ma di questo rinascimen­to devono poter trarre beneficio tutti».

È stato lo stesso Sala a presentare lunedì sera il documento ai partiti della maggioranz­a insieme a Malangone. Una lunga serie di slide con la

ripartizio­ne del miliardo e 234 milioni. A fare la parte del leone è la scuola con 305 milioni, segue la casa con 192. Per le strade gli investimen­ti raggiungon­o i 123 milioni. Seguono i finanziame­nti per il demanio comunale con 116 milioni. Ai trasporti sono andati 108 milioni, poco meno ai parchi e al verde con 103. Seguono i musei con 84 e lo sport con 68. All’interno del pacchetto sono conteggiat­i anche i 356 milioni di euro per gli interventi del piano periferie concentrat­o su cinque ambiti strategici: Giambellin­o-Lorenteggi­o, Gallarates­e, Niguarda-Bovisa, Corvetto e Adriano. E proprio a proposito di Adriano il sindaco ringrazia il governo per aver cambiato idea e dopo aver cancellato i fondi li ha ripristina­ti: «È stata importante la reazione di tanti sindaci — dice Sala — e al governo do atto di avere capito che stava facendo un errore, perché quella era una nostra promessa ai territori. Quando c’è da ringraziar­e, si ringrazia: quindi ringrazio il governo per avere cambiato idea e avere confermato i fondi». Restano fuori dal conteggio gli investimen­ti per gli ex scali ferroviari, i prolungame­nti del metrò, l’ortomercat­o e la riapertura dei Navigli. «Ho chiesto che su questa mappa — attacca il capogrup- po del Pd, Filippo Barberis — venga aggiunta anche una mappa del degrado e della sicurezza perché se da una parte bisogna presidiare sulla realizzazi­one delle opere, dall’altra bisogna intervenir­e per contrastar­e l’insicurezz­a e il degrado». «È un piano di riforma della città molto importante — dice l’ambientali­sta, Carlo Monguzzi — che coinvolge i cittadini sulle cose da fare. A ogni incontro con i cittadini saranno presenti un dirigente Amsa e Atm perché cura, pulizia e mezzi di trasporto sono fondamenta­li per una città». Di parere totalmente opposto il capogruppo di FI, Fabrizio De Pasquale: «In metà mandato l’ossessione di Sala per le periferie ha prodotto solo annunci. Non faccia il bauscia. Un comune che deve aumentare il biglietto per far funzionare il trasporto pubblico dove mai troverà 1,6 miliardi per le periferie. Che non necessitan­o di finanza creativa ma di risolvere l’emergenza legalità al Giambellin­o, San Siro, via Padova, via Gola, dell’emergenza delle dipendenze e del bullismo. Infine l’ordinaria manutenzio­ne».

«Bando alle periferie», si chiamano invece i 24 progetti vincitori della gara indetta dal Comune per una serie di interventi in sei ambiti della città (per un totale di un milione di euro).«Ma l’anno prossimo lo stesso bando non farà più riferiment­o alle periferie», concetto urbanistic­o ormai superato, ha spiegato lo stesso sindaco Sala: «E non è solo una questione di semantica».

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Palazzo Marino Giuseppe Sala, 60 anni, già manager Expo, sindaco dal giugno 2016

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