«Potted Potter» Operazione riuscita
Gioco, scommessa, entertainment per ragazzi con qualche citazione per gli adulti in sala, «Potted Potter» (al Leonardo fino al 4 novembre) è un divertimento che già all’estero ha ottenuto divertiti consensi e si avvia a brillante carriera da noi con due giovani cabarettisti, Mario Finulli e Davide Nebbia, che palleggiano con ironia pesante e-o leggera il peso della serata, dividendosi non equamente i ruoli, il maghetto occhialuto da una parte e il resto fantasy del mondo della Rowling dall’altra. In 85’, poco più dei 70’ promessi, i due ragazzacci, in un continuo gioco interattivo con la platea minorenne, non riassumono i sette libri della saga ma da essi prendono spunti, paradossi, specchi deformanti, occasioni giocose e canore («I’ll survive» naturalmente), parodie, ripicche a due, clownerie e tanto altro, come nel varietà, un po’ gioco del teatro stesso come (è un indizio) l’Arlecchino di Strehler, ma cambiando maschere, senza fili di poesia, senza evocazioni. Comunque l’esperimento non ha tempi morti, funziona ed ha precedenti nelle satire canore del Quartetto Cetra come in uno sketch di Walter Chiari che doveva raccontare in tv «Buonanotte Bettina» in 1 minuto. Fingendo di ridere e andare a soggetto, i due interpreti conquistano subito il pubblico coi loro accompagnatori.