Quelle 500 «oasi» curate dai cittadini Il modello misto anche per gli scali Fs
Con gli sponsor aumenta la qualità degli spazi
Cinquecento spazi verdi curati in buona parte dai privati. La Biblioteca degli Alberi che segue la stessa strada. E l’idea di replicare il modello con i grandi parchi che nasceranno a Milano. «Così abbattiamo i costi di gestione». Oggi in città si contano 24,5 milioni di metri quadrati di aree verdi. Una buona fetta (18 milioni) è gestita dal Comune che ha appaltato la manutenzione al servizio Global Service. «Ma è solo una delle modalità applicate — spiega l’assessore al Verde Pierfrancesco Maran —. Italia Nostra ha in mano il Bosco in città e Porto di Mare. In più ci sono 500 associazioni o cittadini che si prendono cura di aiuole, alberi o campi sportivi». Qualche esempio? I giardini condivisi, oppure la «mezzaluna» davanti alla Centrale, presa in carico dall’agenzia Zack Goodman.
Da qui al 2030 Milano si arricchirà di venti parchi. Solo con gli scali ferroviari si aggiungeranno 675 mila metri quadrati. Più verde, ma anche più costi di gestione. «I 18 milioni di metri quadrati oggi in capo al Comune costano 18 milioni di euro — calcola Maran —, con la riqualificazione degli scali la spesa aumenterà in maniera incisiva e non ce lo possiamo permettere». Tanto più che i parchi urbani di nuova generazione hanno un costo medio più alto di quello che oggi Palazzo Marino riconosce a Global Service (1 euro al metro quadro circa). La soluzione quindi potrebbe essere affidarli ai privati, tramite bando pubblico, come sta avvenendo per la Biblioteca degli Alberi. «Alla call per ora ha risposto solo Coima». Anche per l’affidamento degli scali il Comune pensa a investitori immobiliari, per periodi di dieci anni. «Così noi potremo concentrare le risorse sulle zone meno attrattive».
Chiaro che ci saranno delle regole, dettate da Palazzo Marino, come gli orari di apertura. «E valuteremo il programma delle iniziative proposte». Obiettivo: mantenere una qualità alta dei parchi. Tra i prossimi candidati, l’area di Citylife. A fine anno scadrà la gestione temporanea (5 anni) a Generali per una piccola parte del parco. Il gruppo si è già candidato alla manutenzione fino al 2025, con un investimento di 12 milioni di euro. Il Comune sta valutando la proposta.