Corriere della Sera (Milano)

Sfida di Primark alla maledizion­e di Trony e Fnac

Dopo Standa, Fnac, Billa e Trony, tocca a Primark. Anni di chiusure e turnover

- di Elisabetta Andreis

In via Torino angolo via Palla, nell’immobile dove hanno chiuso — uno dopo l’altro — Standa, Fnac, Trony e Billa, è pronta a sbarcare la catena irlandese Primark, con un affitto sotto i prezzi di mercato. Poco più in là, nell’ex sede Bnp Paribas di piazza San Fedele, c’è un porticato «conteso». Coima vuole privatizza­rlo, cerca con il Comune un accordo sulla valorizzaz­ione.

Due anni fa finiva in liquidazio­ne e abbassava la serranda Trony. Lo stesso era accaduto prima a Fnac, Billa, Standa. Tra poco a sfidare la sorte nell’immobile«maledetto» di via Torino 45 angolo via Palla, tanto prestigios­o e ambito quanto sfortunato, sarà l’irlandese Primark, che sbarcherà a Milano con il suo primo punto vendita nel cuore di una grande città italiana.

L’intero palazzo, sette piani e 10 mila metri quadrati di superficie lorda, secondo quanto anticipato da operatori del settore finirà in affitto ventennale da 2,5 milioni di canone annuo, sotto i prezzi di mercato. Del resto le attività sono affondate una dopo l’altra, lì, a dispetto delle casse che in pieno centro potrebbero tintinnare come quelle di Paperon de Paperoni. Appena di fianco, ad esempio, gongolano Calliope e Terranova nell’edificio tra le vie Torino, Palla e Lupetta, dove una volta c’erano solo un piccolo parcheggio e un rudere bombardato durante la guerra.

Nel 2016, quando Trony finì in liquidazio­ne, i proprietar­i misero in vendita l’immobile, ad onor del vero. E offerte arrivarono neanche troppo basse, per poco più di 90 milioni — da Hines, Invesco e Blackstone. Ma alla fine, la famiglia Mosconi che ha in pancia l’edificio ha optato ancora per l’affitto. Forse perché a quel loro «tesoro» sono affezionat­i. Nel 1931 vi aprì la prima sede milanese la Standa, fondata dal ragioniere Franco Monzino con 50 mila lire dell’epoca. Il grande magazzino restò 69 anni. Nel 2000 prese posto Fnac Italia, colosso di libri e dischi di Pinault Printemps Redoute, ma nel 2012 finì in liquidazio­ne (proprio in queste settimane la procura ha chiesto il rinvio a giudizio per dieci persone accusate di bancarotta fraudolent­a). Fu la volta di Trony, allora, mentre in alto si insediò una palestra e la parte destra diventò supermarke­t Billa del gruppo tedesco Rewe.

Trony naufragò con la palestra nel 2016, poco prima alzò bandiera bianca Billa. E anche lì, la beffa: Rewe vendette quasi tutti i suoi punti vendita in Italia a Carrefour, solo quello di via Torino non trovò acquirenti. Seguirono due anni di vuoto: ad un certo punto pareva entrasse con una sorta di cessione di ramo d’azienda H&M, che ha un negozio anche poco più in là. Dopo estenuanti trattative coi sindacati, però, la catena svedese abbandonò il campo.

Sempre in centro città, il risiko immobiliar­e (e commercial­e) riguarda piazza Cordusio. Verso via Dante, nell’immobile di Hines Italia, in aprile inaugura il primo negozio italiano della nipponica Uniqlo. Fosun al momento ha abbandonat­o l’idea di ospitare un hotel a palazzo Broggi. In compenso un albergo potrebbe arrivare nel palazzo di Generali (mentre sul lato di via Mercanti dovrebbe finire un grande Coin Excelsior). Poco più in là, in via Santa Margherita, il fondo sovrano del Qatar è in trattative per cedere gli uffici di Credit Suisse a fondi coreani. Infine, c’è un porticato «conteso» in piazzetta San Fedele.

Due anni fa Coima comprò per 84 milioni l’edificio di Bnl (sede di Bnp Paribas, società dello stesso gruppo che per una sorta di «scambio» con la Sgr di Manfredi Catella non si trasferì in un altro immobile di proprietà ma optò invece per il Diamante della stessa Coima, con un affitto di 470 euro/metro quadrato, peraltro secondo gli operatori molto caro). Ora Catella vorrebbe destinare a negozi artigianal­i o di ristorazio­ne il piano terra di piazzetta San Fedele e chiede a Palazzo Marino di «privatizza­re» il porticato, 700 metri quadrati, e utilizzarl­o a fini commercial­i. Ma la società offrirebbe meno di un milione e al momento — sulla cifra — col Comune non c’è accordo.

Il canone annuale Affitto da 2,5 milioni L’edificio è alto sette piani ed è grande 10 mila metri quadrati

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(foto Porta) Il restyling L’immobile al civico 45 si trova all’incrocio tra via Torino e via Palla. In trattativa c’era stato anche il marchio svedese H&m
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Dal 1931 La standa rilevò il Bazar 33 e restò fino al 2000
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Dal 2013 Più breve il destino di Trony: serrande giù nel 2016
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Dal 2000 La Fnac aprì in autunno e chiuse nel 2012

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