Migranti e insospettabili La «catena» della marijuana
La «catena» scoperta di recente dal commissariato di Greco-Turro aiuta a comprendere parte dello spaccio di strada. Intanto, la droga era marijuana. Perché? Rende molto (nelle case degli arrestati sono stati trovati anche quindicimila euro non nascosti, dunque si presume «guadagnati» nelle ore antecedenti la cattura), ha un’enorme richiesta e può essere venduta direttamente a domicilio. Dopodiché, gli spacciatori. Gli agenti hanno fermato sia pregiudicati appartenenti a famiglie «pesanti», sia giovani gambiani richiedenti asilo. E ancora, i luoghi: un’operazione del commissariato ha portato nel «fortino» delle case popolari di via Gola, dove due insospettabili gemelli italiani si rifornivano per poi spacciare al Parco Nord. Proprio quei due gemelli introducono un nuovo aspetto: la scelta, anche di chi non ha una «formazione» criminale, di «buttarsi» nella marijuana. Altro aspetto ancora: quei gambiani, arrestati nel tempo pure due, tre e quattro volte prontamente tornati in libertà, «lavorano» in via dei Transiti e si sono già «allargati» nella prossima grande zona di riqualificazione, quella dei magazzini della Centrale, che innescherà la nascita di locali, un certo fermento e fondamentalmente una nuova clientela anche e soprattutto per la droga. (a. ga.)