L’Atm vince la causa contro i ribelli del tablet
Ausiliari della sosta
Vittoria dell’Atm in Tribunale contro i 22 lavoratori che si erano opposti all’uso dei tablet poiché pericolosi a livello psicofisico nonché troppo faticosi da ricaricare. Il gruppo di ausiliari del traffico e accertatori della sosta dell’Atm è stato altresì condannato a risarcire l’azienda con 11 mila euro. I «ribelli del palmare» sostenevano che custodia e procedura di ricarica del palmare utilizzato per la verifica del pagamento della sosta via app fosse un’incombenza troppo gravosa per loro e che il dispositivo fosse pericoloso per «la salute psicofisica», per la loro privacy oltre ad aver denunciato le «indebite pressioni» ricevute per portare a casa a fine turno il palmare (nella fattispecie un dispositivo poco più grande di un comune tablet) e metterlo sotto carica. Dopo un primo esposto al tribunale del lavoro, in cui accusavano in sostanza che le mansioni travalicassero gli accordi contrattuali, in estate i 22 avevano fatto un ricorso d’urgenza ai magistrati che, tuttavia, lo avevano respinto. L’altro ieri il giudice Francesca Saioni della sezione Lavoro del tribunale di Milano ha chiuso il caso dando ragione ad Atm. I 22, rappresentati dall’avvocato Carmela Rosaria di Salvo e dall’Associazione diritti e protezioni dei lavoratori, non hanno mai ritirato i dispositivi e in questi mesi sono stati impiegati in altre mansioni come l’assistenza alla clientela del metrò. Da domani potrebbero riprendere in mano l’odiato tablet.