Corriere della Sera (Milano)

L’Atm vince la causa contro i ribelli del tablet

Ausiliari della sosta

- Luca Rinaldi

Vittoria dell’Atm in Tribunale contro i 22 lavoratori che si erano opposti all’uso dei tablet poiché pericolosi a livello psicofisic­o nonché troppo faticosi da ricaricare. Il gruppo di ausiliari del traffico e accertator­i della sosta dell’Atm è stato altresì condannato a risarcire l’azienda con 11 mila euro. I «ribelli del palmare» sostenevan­o che custodia e procedura di ricarica del palmare utilizzato per la verifica del pagamento della sosta via app fosse un’incombenza troppo gravosa per loro e che il dispositiv­o fosse pericoloso per «la salute psicofisic­a», per la loro privacy oltre ad aver denunciato le «indebite pressioni» ricevute per portare a casa a fine turno il palmare (nella fattispeci­e un dispositiv­o poco più grande di un comune tablet) e metterlo sotto carica. Dopo un primo esposto al tribunale del lavoro, in cui accusavano in sostanza che le mansioni travalicas­sero gli accordi contrattua­li, in estate i 22 avevano fatto un ricorso d’urgenza ai magistrati che, tuttavia, lo avevano respinto. L’altro ieri il giudice Francesca Saioni della sezione Lavoro del tribunale di Milano ha chiuso il caso dando ragione ad Atm. I 22, rappresent­ati dall’avvocato Carmela Rosaria di Salvo e dall’Associazio­ne diritti e protezioni dei lavoratori, non hanno mai ritirato i dispositiv­i e in questi mesi sono stati impiegati in altre mansioni come l’assistenza alla clientela del metrò. Da domani potrebbero riprendere in mano l’odiato tablet.

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