Scuole sicure, in arrivo 345 mila euro
I fondi del Viminale
Un «Piano regolatore digitale» per Milano. È la proposta più audace, tra quelle avanzate dal segretario della Camera del lavoro Massimo Bonini nella prima giornata di congresso della Cgil milanese. Tra gli oltre 400 delegati presenti nell’auditorium di corso di Porta Vittoria ci sono le istituzioni (a partire dal sindaco Beppe Sala), i vertici delle associazioni imprenditoriali (in primis il presidente di Assolombarda Carlo Bonomi), i leader di Cisl e Uil, rappresentanti del terzo settore e delle associazioni. Ed è a loro che si rivolge la proposta del segretario generale della Cgil: una guida pubblica per mettere ordine al mare digitale che pervade ogni ambito della vita e del lavoro.
«Gli algoritmi invadono la nostra vita con effetti benefici ma anche negativi che comportano più controlli nella società, nell’economia e nella politica — premette Bonini —. Attraverso le piattaforme si raccolgono e utilizzano dati ricavati dalle nostre abitudini, i nostri spostamenti, i nostri gusti, le scelte e i consumi che facciamo sostenendo le decisioni strategiche e di mercato delle imprese che ne fanno uso. Attraverso sensori i lavoratori sono identificati, monitorati , ne viene rilevata la posizione, lo stato e il livello di attività, raccogliendo dati sulle prestazioni lavorative che permettono di pianificare l’aumento della capacità produttiva, l’efficienza e la sicurezza ma che in un contesto di mercato senza regole, un sistema di relazioni senza legge e con la possibilità di utilizzo senza inibizioni rischiano di generare un grande e potente sistema di controllo e discriminazione per assunzioni, condizioni personali e di salute. Possono addirittura licenziare».
E allora, «in una società digitale che sfrutta l’attività dei lavoratori e dei cittadini utenti» e in una città dove anche questi aspetti dell’innovazione sono molto presenti, la
Bonomi In queste ore decisive le imprese lancino un appello alla responsabilità Il Paese non va penalizzato dal punto di vista socioeconomico
Violi Hanno abbandonato la Lombardia senza investire in cantieri che servissero davvero e ora pensano a quelli di altri territori
Il ministero dell’Interno ha approvato 15 progetti da tutta Italia per l’iniziativa «Scuole sicure» che coinvolgeranno 98 istituti nelle principali città del Paese. Su uno stanziamento complessivo di due milioni e 248 mila euro, Milano ha ottenuto 344.750 euro che potrà investire negli impianti di videosorveglianza o per acquistare attrezzature e sistemi di localizzazione.