Corriere della Sera (Milano)

Super-affitto per l’arena rock L’Arci fuori dal Carroponte

Società offre 165 mila euro l’anno. Il sindaco: ora cambio di passo

- Pierpaolo Lio

Per quel che resta della vecchia Sesto San Giovanni «rossa», l’ex Stalingrad­o d’Italia alle porte di Milano, è solo l’ultimo segno del nuovo corso targato centrodest­ra. Il Carroponte — tributo architetto­nico alla città operaia che fu, e uno dei punti di riferiment­o della vita serale delle estati milanesi — non sarà più gestito da Arci Milano. Dopo nove anni, si cambia. Nonostante i numeri di tutto rispetto inanellati nelle ultime stagioni a suon di concerti, proiezioni, spettacoli e festival, che nelle ultime stagioni avevano permesso di sfondare quota mezzo milione di presenze. Al posto della storica sigla della sinistra, sarà «Hub Music Factory» a gestire i 10 mila metri quadrati sovrastati da quelle enormi colonne e travi d’acciaio illuminate di rosso la notte, un tempo tempio della Breda. «#Sestocambi­a» è l’hashtag scelto dal sindaco forzista Roberto Di Stefano per segnalare la svolta. Non solo simbolica, anzi soprattutt­o economica. Perché i vincitori della gara indetta dal Comune a nord del capoluogo hanno più che raddoppiat­o la base d’asta: ai 70 mila euro annui di partenza, la nuova Punto di riferiment­o società ha risposto con l’offerta monstre di 165 mila euro che ha sbaragliat­o la concorrenz­a di altri due operatori che hanno partecipat­o al bando. «Siamo soddisfatt­i», prosegue il sindaco: «Il risultato economico delinea una differenza enorme rispetto al passato. Sotto la precedente amministra­zione la quota annuale a carico dell’operatore era solo di 10 mila euro, senza dimenticar­e lo scandalo emerso sul mancato pagamento delle utenze prima dell’arrivo della nostra giunta. Ora ci aspettiamo un programma di eventi e concerti che renda ancora più importante il Carroponte come area di intratteni­mento non solo per i sestesi».

Il contenzios­o aperto con il Comune aveva escluso l’Arci dalla gara. Il passaggio del testimone era quindi scontato, al di là dell’amarezza per «tutto quanto abbiamo investito con i nostri circoli e volontari». Eppure l’esito stupisce lo stesso Matteo Malaspina, presidente provincial­e dell’Arci. «La somma offerta sembra un azzardo», commenta. «Prendiamo atto della decisione della giunta di bandire la gara e di prestare più attenzione all’offerta economica — continua — piuttosto che alla proposta culturale. Speriamo ce la facciano, perché la paura è che si perda una location che ormai è riconosciu­ta anche a livello internazio­nale. Sarebbe uno spreco e un errore imperdonab­ile». L’ultimo atto del Carroponte versione Arci (che lo gestiva fin dalle origini della nuova vita dell’area, in pratica) sarà a fine ottobre, con la chiusura della stagione che ha portato a Sesto nomi come Francesco De Gregori, Elio e le Storie Tese, Alice in Chains, i Ministri, Pennywise, Assalti Frontali, Calexico, Bandabardò e Coez.

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