Super-affitto per l’arena rock L’Arci fuori dal Carroponte
Società offre 165 mila euro l’anno. Il sindaco: ora cambio di passo
Per quel che resta della vecchia Sesto San Giovanni «rossa», l’ex Stalingrado d’Italia alle porte di Milano, è solo l’ultimo segno del nuovo corso targato centrodestra. Il Carroponte — tributo architettonico alla città operaia che fu, e uno dei punti di riferimento della vita serale delle estati milanesi — non sarà più gestito da Arci Milano. Dopo nove anni, si cambia. Nonostante i numeri di tutto rispetto inanellati nelle ultime stagioni a suon di concerti, proiezioni, spettacoli e festival, che nelle ultime stagioni avevano permesso di sfondare quota mezzo milione di presenze. Al posto della storica sigla della sinistra, sarà «Hub Music Factory» a gestire i 10 mila metri quadrati sovrastati da quelle enormi colonne e travi d’acciaio illuminate di rosso la notte, un tempo tempio della Breda. «#Sestocambia» è l’hashtag scelto dal sindaco forzista Roberto Di Stefano per segnalare la svolta. Non solo simbolica, anzi soprattutto economica. Perché i vincitori della gara indetta dal Comune a nord del capoluogo hanno più che raddoppiato la base d’asta: ai 70 mila euro annui di partenza, la nuova Punto di riferimento società ha risposto con l’offerta monstre di 165 mila euro che ha sbaragliato la concorrenza di altri due operatori che hanno partecipato al bando. «Siamo soddisfatti», prosegue il sindaco: «Il risultato economico delinea una differenza enorme rispetto al passato. Sotto la precedente amministrazione la quota annuale a carico dell’operatore era solo di 10 mila euro, senza dimenticare lo scandalo emerso sul mancato pagamento delle utenze prima dell’arrivo della nostra giunta. Ora ci aspettiamo un programma di eventi e concerti che renda ancora più importante il Carroponte come area di intrattenimento non solo per i sestesi».
Il contenzioso aperto con il Comune aveva escluso l’Arci dalla gara. Il passaggio del testimone era quindi scontato, al di là dell’amarezza per «tutto quanto abbiamo investito con i nostri circoli e volontari». Eppure l’esito stupisce lo stesso Matteo Malaspina, presidente provinciale dell’Arci. «La somma offerta sembra un azzardo», commenta. «Prendiamo atto della decisione della giunta di bandire la gara e di prestare più attenzione all’offerta economica — continua — piuttosto che alla proposta culturale. Speriamo ce la facciano, perché la paura è che si perda una location che ormai è riconosciuta anche a livello internazionale. Sarebbe uno spreco e un errore imperdonabile». L’ultimo atto del Carroponte versione Arci (che lo gestiva fin dalle origini della nuova vita dell’area, in pratica) sarà a fine ottobre, con la chiusura della stagione che ha portato a Sesto nomi come Francesco De Gregori, Elio e le Storie Tese, Alice in Chains, i Ministri, Pennywise, Assalti Frontali, Calexico, Bandabardò e Coez.