Corriere della Sera (Milano)

Stupro e rapina, 10 anni all’aguzzino

La coppia colpita da un colombiano in via Chopin. Il padre della vittima: pena giusta

- di Federico Berni

«Ho chiesto un accendino, non ricordo, ero sotto effetto di droga...». Sono state ritenute poco credibili o ininfluent­i le spiegazion­i che Freilyn David Lopez Villa, 26 anni, colombiano, ha dato nel processo per la rapina e la violenza sessuale su una coppia di ragazzi aggrediti tra via Peressutti e via Chopin. È stato condannato a dieci anni. Il padre della ragazza abusata: pena giusta.

Anche in Tribunale, di fronte al giudice, ha raccontato di essersi avvicinato alla macchina della coppia per chiedere un accendino e di aver reagito a una risposta aggressiva del ragazzo. Ha poi aggiunto, e l’aveva già fatto subito dopo il fermo, di non ricordarsi quasi niente di quella notte, perché aveva la testa annebbiata dall’effetto di funghi allucinoge­ni. Sono state ritenute poco credibili o ininfluent­i le due spiegazion­i che Freilyn David Lopez Villa, 26 anni, colombiano, ha dato nel processo per la rapina e la violenza sessuale su una coppia di ragazzi che vennero aggrediti mentre erano appartati in macchina la sera del 12 marzo. Lopez Villa venne arrestato tre giorni dopo dai carabinier­i della compagnia «Porta Monforte» e ieri è stato condannato in primo grado a dieci anni di carcere.

La coppia (19 anni la ragazza, 23 il fidanzato) era stata sorpresa in una zona isolata della periferia Sud, tra via Peressutti e via Chopin. L’aggressore aveva una pistola, che per quanto è stato accertato in seguito era una riproduzio­ne. I ragazzi erano stati tenuti in ostaggio per circa due ore e le violenze sono state definite da «arancia meccanica», secondo quanto è stato accertato dalle indagini dei carabinier­i, coordinate dal pm Luca Gaglio. La ragazza violentata aveva riconosciu­to l’aggressore dalle foto che aveva postato su Facebook.

Il colombiano, non in regola con il permesso di soggiorno (è stata disposta anche la sua espulsione appena avrà scontato la sua pena), era stato denunciato in precedenza perché controllat­o in strada con un coltello in tasca. Quella notte scappò da via Chopin con la Fiat Punto che aveva rapinato ai due studenti. Un paio di giorni dopo i carabinier­i trovarono l’auto abbandonat­a tra l’Ortomercat­o e Calvairate. L’aggression­e venne ripresa da una telecamera, anche se a una certa distanza.

Nel processo Lopez Villa era accusato di rapina, violenza sessuale e violenza privata: il pm aveva chiesto una condanna a 8 anni, che è stata poi portata a 10 dal gup Guido Salvini. «È una pena giusta, una condanna adeguata», ha detto il padre del ragazzo, parte civile con il legale Paolo Tosoni, come la ragazza, assistita da Lara Benetti. «Una decisione che ci rinfranca dopo tanta amarezza e tanto rancore. Mio figlio sta bene perché sa reagire, anche se non potrà mai dimenticar­e questa vicenda». Il giudice ha condannato Lopez Villa anche al risarcimen­to dei danni alle due vittime, che saranno definiti in sede civile, dopo che è stata già riconosciu­ta una provvision­ale (un «anticipo») di 25 mila euro.

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