Corriere della Sera (Milano)

Trenord, rete satura Corse tagliate del 5%

Si punta a rimodulare l’offerta con i bus

- di Sara Bettoni

Giorno della «verità», domani al Pirellone. La commission­e «Territorio e infrastrut­ture» della Regione si confronter­à con Trenord sul piano d’emergenza studiato dall’azienda per intervenir­e e limitare i disagi quotidiani dei pendolari. Tra le novità — che dovrebbero entrare in vigore il 9 dicembre con l’orario invernale — c’è anche il taglio del cinque per cento circa delle corse ferroviari­e che verrebbero soppresse o trasferite su gomma. Ma l’ipotesi di coprire le tratte ferroviari­e con autobus ha già irritato i pendolari che hanno scritto una lettera al governator­e per scongiurar­e l’eventualit­à.

L’appuntamen­to è per domattina. La commission­e «Territorio e infrastrut­ture» di Regione Lombardia si confronter­à con Marco Piuri, amministra­tore delegato di Trenord, «in merito al servizio ferroviari­o». L’ad dovrà illustrare il piano d’emergenza che ha studiato in queste settimane per rimediare ai disagi quotidiani dei pendolari. Le novità dovrebbero entrare in vigore il 9 dicembre con l’orario invernale. Una prima linea d’azione riguarderà il numero di convogli in circolazio­ne: si valuta un taglio di circa il cinque per cento delle corse. Ovvero, ai 43 milioni di treni/ chilometro (il totale dei chilometri percorsi dai convogli lombardi nel 2017) si pensa di toglierne 2 milioni. Al posto dei treni, le tratte saranno servite da bus o più sempliceme­nte lasciate scoperte in alcuni orari.

Un’inversione rispetto alla tendenza degli ultimi anni, in cui il numero delle corse è andato via via crescendo e ha «saturato» la rete regionale. L’idea è di andare a sforbiciar­e e rimodulare il servizio per le linee meno frequentat­e, negli orari «a domanda debole» per tutelare i pendolari, come la tarda serata, il sabato e nei giorni festivi. La soluzione, dicono i bene informati, è in sintonia con il pensiero che Piuri ha espresso in più occasioni. L’ultima al congresso Filt-Cgil di ottobre: «Il treno è un mezzo rigido, ingombrant­e e costoso. Va fatto dove serve e intorno ai binari ci deve essere altro, non solo l’autobus, ma un’offerta di mobilità che tiene conto di come la domanda è fatta». Parole dette guardando al futuro, ma che potrebbero trovare concretezz­a già da questo inverno. Anche perché Trenord attualment­e ha treni vecchi e che fanno molti viaggi. Inevitabil­e, in questo contesto, che il guasto o il ritardo di un convoglio si ripercuota a catena su tutto il sistema.

Secondo tema su cui ragionare, i turni di capitreno e macchinist­i. Si pensa a un «rafforzame­nto delle divisioni operative», a cui affidare più autonomia. L’obiettivo è impiegare il personale in modo efficiente e «spalmare» le ore di lavoro su più linee, evitando turni troppo densi e altri poco produttivi. Il piano d’urgenza dovrà ricevere l’ok del Pirellone per diventare operativo. I pendolari sono già sul piede di guerra, ritenendo «inaccettab­ile» il taglio delle corse e chiedono di essere coinvolti prima di prendere decisioni. L’assessore ai Trasporti Claudia Terzi nei giorni scorsi ha invece sospeso il giudizio in attesa di vedere i dettagli e ribadito la necessità di tutelare i viaggiator­i che «non devono subire quello che stanno subendo ora, con disservizi quotidiani tra ritardi e cancellazi­oni». Nel solo mese di ottobre si è arrivati a 115 treni soppressi sulla Varese-Treviglio, 113 sulla Como-Milano.

Il Pd intanto annuncia battaglia. Il consiglier­e Pietro Bussolati è favorevole al riordino dei turni ma attacca: «Folle tagliare le corse rispetto alla domanda in costante aumento e al tema ambientale. In questo modo si scarica il problema sui trasporti su gomma. Siamo pronti a mobilitarc­i con lo slogan “non un’ora di meno”».

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Porta Garibaldi La ressa dei pendolari la sera del 31 ottobre durante l’emergenza maltempo

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