Podio dei licei, è l’anno dei sorpassi
Le pagelle di «Eduscopio»: il Volta si conferma in testa agli scientifici. Lingue straniere, il balzo del Setti Carraro La frenata degli istituti storici: il Parini esce dalla top ten. Alexis Carrel primo tra i classici
L’eccellenza diffusa in centro come in periferia, scuole poco note che scalzano istituti storici e blasonati. In cima ai licei classici compare ad esempio a sorpresa la paritaria Alexis Carrel (4900 euro di retta l’anno, ndr) mentre il Parini esce dalla top ten. Tra i tecnici aumenta il tasso di occupazione anche perché le aziende vanno a scuola e spiegano quali competenze, esattamente, servono al mercato.
L’eccellenza in centro come in periferia, alcune scuole storiche — il classico statale Parini e il linguistico civico Manzoni — che perdono quota e cedono il passo a paritarie, anche giovani, meno conosciute, come la Alexis Carrel che guadagna il podio tra i licei classici superando un’altra non statale come il Sacro Cuore. La classifica Eduscopio stilata ogni anno dalla Fondazione Agnelli, che misura i risultati degli studenti nei primi tre anni di università, arriva in pieno periodo di open day, tra genitori impegnati a scegliere la scuola «migliore» per i figli e iscrizioni anticipate rispetto agli altri anni. Dal 2014 il portale orienta le famiglie sulla scelta «mappando» online le eccellenze di scuole statali e paritarie e invitando al confronto interattivo delle varie opzioni. Da oggi, fra conferme e sorprese, i risultati sono sul web.
Nel capitolo dei licei classici le scuole statali storiche — Berchet, Carducci, Manzoni e Beccaria — compaiono dal terzo posto. In testa c’è Alexis Carrel, aperto da undici anni, con una sola sezione, cinque classi e in tutto un centinaio di studenti. È uno dei licei delle scuole della Fondazione Grossman, istituto privato in zona Inganni con classi dalla materna alle superiori. «Il risultato colpisce. È un esito, non certo uno scopo questo primato: non insegniamo ai nostri studenti a primeggiare», è il commento della preside Giulia Regoliosi, cinquant’anni di scuola, da professoressa di latino e greco al liceo statale Carducci fino all’incarico alla paritaria. E spiega qual è il metodo della scuola: «Percorsi personalizzati per ogni studente. E “lezioni” anche ai professori: ai giovani docenti insegno a insegnare, perché ci sia una linea unica visto che il ricambio dei docenti è frequente anche nelle private con i concorsi statali».
Tra gli scientifici a Milano si conferma il Volta, sempre primo, mentre per le lingue c’è l’educandato statale Setti Carraro. Fra i professionali sale il Frisi mentre tra i tecnici, il balzo è del Verri e scivola il Pareto. In generale, scrivono i ricercatori, vari istituti aumentano leggermente la quota degli iscritti all’università ma soprattutto salgono ancora i tassi di occupazione, sempre sopra il 60 per cento o appena sotto il 70, elevati rispetto alla media nazionale, dopo un anno di lieve fiacca. «Il segreto è aiutare gli studenti ad avvicinarsi al mondo del lavoro già mentre studiano. Qui siamo
aiutati dal mercato milanese che è in ripresa in vari settori: l’indirizzo manutenzione, legato all’edilizia, è favorito per le nuove costruzioni sia pubbliche sia private, quello del turismo vive una fase di rilancio e per il commerciale abbiamo accordi con le associazioni degli amministratori di condominio — spiega la preside del Bertarelli, Amalia Catalano —. I docenti adattano le lezioni alle esigenze del mercato, cercando di anticipare le tendenze perché i ragazzi, una volta diplomati, non si trovino spiazzati».
I ricercatori hanno analizzato i dati di oltre 7 mila indirizzi di studio e 1,26 milioni di diplomati negli anni 2013, 2014 e 2015, verificando come è continuato il loro percorso di studi o — per i professionali e tecnici — l’impiego. E una novità è l’indicatore sulle scuole «selettive» e «inclusive» che dice per ogni scuola quanti studenti hanno preso il diploma senza bocciature.
Regoliosi Questo primato è un esito, non certo uno scopo: non insegniamo ai nostri studenti a primeggiare dirigente Alexis Carrel