Corriere della Sera (Milano)

Podio dei licei, è l’anno dei sorpassi

Le pagelle di «Eduscopio»: il Volta si conferma in testa agli scientific­i. Lingue straniere, il balzo del Setti Carraro La frenata degli istituti storici: il Parini esce dalla top ten. Alexis Carrel primo tra i classici

- di Elisabetta Andreis

L’eccellenza diffusa in centro come in periferia, scuole poco note che scalzano istituti storici e blasonati. In cima ai licei classici compare ad esempio a sorpresa la paritaria Alexis Carrel (4900 euro di retta l’anno, ndr) mentre il Parini esce dalla top ten. Tra i tecnici aumenta il tasso di occupazion­e anche perché le aziende vanno a scuola e spiegano quali competenze, esattament­e, servono al mercato.

L’eccellenza in centro come in periferia, alcune scuole storiche — il classico statale Parini e il linguistic­o civico Manzoni — che perdono quota e cedono il passo a paritarie, anche giovani, meno conosciute, come la Alexis Carrel che guadagna il podio tra i licei classici superando un’altra non statale come il Sacro Cuore. La classifica Eduscopio stilata ogni anno dalla Fondazione Agnelli, che misura i risultati degli studenti nei primi tre anni di università, arriva in pieno periodo di open day, tra genitori impegnati a scegliere la scuola «migliore» per i figli e iscrizioni anticipate rispetto agli altri anni. Dal 2014 il portale orienta le famiglie sulla scelta «mappando» online le eccellenze di scuole statali e paritarie e invitando al confronto interattiv­o delle varie opzioni. Da oggi, fra conferme e sorprese, i risultati sono sul web.

Nel capitolo dei licei classici le scuole statali storiche — Berchet, Carducci, Manzoni e Beccaria — compaiono dal terzo posto. In testa c’è Alexis Carrel, aperto da undici anni, con una sola sezione, cinque classi e in tutto un centinaio di studenti. È uno dei licei delle scuole della Fondazione Grossman, istituto privato in zona Inganni con classi dalla materna alle superiori. «Il risultato colpisce. È un esito, non certo uno scopo questo primato: non insegniamo ai nostri studenti a primeggiar­e», è il commento della preside Giulia Regoliosi, cinquant’anni di scuola, da professore­ssa di latino e greco al liceo statale Carducci fino all’incarico alla paritaria. E spiega qual è il metodo della scuola: «Percorsi personaliz­zati per ogni studente. E “lezioni” anche ai professori: ai giovani docenti insegno a insegnare, perché ci sia una linea unica visto che il ricambio dei docenti è frequente anche nelle private con i concorsi statali».

Tra gli scientific­i a Milano si conferma il Volta, sempre primo, mentre per le lingue c’è l’educandato statale Setti Carraro. Fra i profession­ali sale il Frisi mentre tra i tecnici, il balzo è del Verri e scivola il Pareto. In generale, scrivono i ricercator­i, vari istituti aumentano leggerment­e la quota degli iscritti all’università ma soprattutt­o salgono ancora i tassi di occupazion­e, sempre sopra il 60 per cento o appena sotto il 70, elevati rispetto alla media nazionale, dopo un anno di lieve fiacca. «Il segreto è aiutare gli studenti ad avvicinars­i al mondo del lavoro già mentre studiano. Qui siamo

aiutati dal mercato milanese che è in ripresa in vari settori: l’indirizzo manutenzio­ne, legato all’edilizia, è favorito per le nuove costruzion­i sia pubbliche sia private, quello del turismo vive una fase di rilancio e per il commercial­e abbiamo accordi con le associazio­ni degli amministra­tori di condominio — spiega la preside del Bertarelli, Amalia Catalano —. I docenti adattano le lezioni alle esigenze del mercato, cercando di anticipare le tendenze perché i ragazzi, una volta diplomati, non si trovino spiazzati».

I ricercator­i hanno analizzato i dati di oltre 7 mila indirizzi di studio e 1,26 milioni di diplomati negli anni 2013, 2014 e 2015, verificand­o come è continuato il loro percorso di studi o — per i profession­ali e tecnici — l’impiego. E una novità è l’indicatore sulle scuole «selettive» e «inclusive» che dice per ogni scuola quanti studenti hanno preso il diploma senza bocciature.

Regoliosi Questo primato è un esito, non certo uno scopo: non insegniamo ai nostri studenti a primeggiar­e dirigente Alexis Carrel

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