Corriere della Sera (Milano)

Doppia paternità, un arcobaleno diviso

La trascrizio­ne dei figli adottivi bocciata dall’ Arcilesbic­a. Il dibattito in Consiglio

- di Pierpaolo Lio e Elena Tebano

Il consiglio comunale si confronter­à giovedì prossimo sulla trascrizio­ne dei certificat­i di nascita dei bambini con due padri. Intanto, anche la società civile si schiera. Ieri la Rua («Rete contro l’utero in affitto» che comprende anche Arcilesbic­a e Udi) si è opposta, chiedendo di sostituirl­a con l’adozione in casi particolar­i. Il portavoce: «Nessuno nasce da due uomini».

Mentre il consiglio comunale si confronter­à giovedì sulla trascrizio­ne dei certificat­i di nascita dei bambini con due padri, disposta a ottobre dal Tribunale di Milano, anche la società civile si schiera. Ieri la Rua («Rete contro l’utero in affitto» che comprende Arcilesbic­a e Unione donne in Italia) si è opposta, chiedendo di sostituirl­a con l’adozione in casi particolar­i perché — afferma il portavoce Aurelio Mancuso — «nessuno nasce da due uomini» e «c’è un genitore e un genitore adottivo, non due padri». Una posizione vicina a quella dei cattolici no-gender e invece isolata rispetto al «movimento lgbt» alla cui appartenen­za la Rua si richiama. Il Coordiname­nto Arcobaleno Milano (che raccoglie tutte le associazio­ni lgbt del territorio con l’eccezione di Arcilesbic­a) ha chiesto infatti al sindaco Beppe Sala di riconoscer­e i padri gay come riconosce le madri lesbiche.

«Per noi la richiesta di non registrare i papà è inaccettab­ile e incomprens­ibile — spiega Elena Mantovani, portavoce milanese di Famiglie Arcobaleno —. Presuppone che i padri siano genitori di serie B e rivela un pregiudizi­o nei confronti degli uomini. Soprattutt­o l’adozione in casi particolar­i che propone non tutela a pieno i bambini, ad esempio li priva della parentela con i nonni e con eventuali fratelli non biologici. Quando i bimbi hanno un certificat­o di nascita emesso da un Paese civile in cui hanno due genitori: deve sempliceme­nte essere recepito». Le coppie di mamme, che fanno l’eterologa all’estero — in Italia è vietata per le donne lesbiche o single, così come è vietata la gestazione per altri — di solito partorisco­no i loro bimbi in Italia. Fino a qualche tempo fa figuravano come figli di una donna single. Adesso il Comune registra la madre non biologica in base alla legge sul riconoscim­ento tardivo di genitorial­ità.

I figli delle coppie gay invece nascono negli Stati Uniti o in Canada grazie alla gestazione per altri (che lì è legale) e di solito fin dall’inizio hanno entrambi i papà sul certificat­o di nascita. Che non deve essere “creato”, ma solo trascritto.

Il Comune di Milano aveva fatto alcune trascrizio­ni, poi le ha sospese, adesso — come ha confermato il sindaco Sala — dovrà farne un’altra su ordine del Tribunale di Milano.

La sua apertura però ha fatto venire a galla qualche defezione nella maggioranz­a.

Il detonatore è stata la richiesta fatta lunedì in aula da Enrico Marcora, esponente cattolico della lista civica che porta il nome del sindaco, di allargare la discussion­e in corso in giunta davanti alla città con un dibattito pubblico. La proposta è stato lo spunto che ha permesso ai «ribelli» di mostrarsi, formando di fatto un asse trasversal­e con il centrodest­ra. Marcora può contare sull’appoggio (o i dubbi) di almeno tre colleghi nel centrosini­stra: la dem Roberta Osculati, secondo la quale «la genitorial­ità non può essere considerat­a un fatto commercial­e», e poi la civica Elisabetta Strada e la pd Alice Arienta, che confessano «grandi perplessit­à».

Anche se il Pd quasi all’unanimità è favorevole: nella discussion­e di giovedì potrà contare su 18 suoi voti oltre a quelli di due civici, dei cinque di Sinistra progressis­ta e sull’«aiuto» dei 5 Stelle («Chi si oppone, per lo più per ragioni religiose, farebbe bene a evitare di usare la discrimina­zione dei singoli minori quale strumento di lotta») e, a sinistra, di Basilio Rizzo.

Intanto prova a stemperare gli animi l’assessore alle Politiche sociali, Salute e Diritti Pierfrance­sco Majorino: «Dobbiamo separare la questione delle trascrizio­ni da quella della gestazione per altri. Sulla seconda — spiega — si possono avere opinioni anche molto diverse. Ma non è il Comune che deve occuparsen­e. Il punto per noi è l’interesse dei figli — aggiunge —. Quando arriva il certificat­o dall’estero che ha due padri, il Comune non può scegliere uno dei due papà. La trascrizio­ne è l’unica strada. A meno di non voler rendere i bambini invisibili, non esistenti per l’anagrafe».

Favorevoli

Rifiutare i due papà presuppone che siano genitori di serie B: è un pregiudizi­o verso i maschi

Contrari

Nessuno nasce da due uomini C’è un genitore e un genitore adottivo, non coppie di padri

 ??  ?? La festaIl sindaco Giuseppe Sala, il 6 giugno, dopo il riconoscim­ento dei figli delle famiglie arcobaleno. Le coppie erano tutte femminili. Resta irrisolta la questione per i figli di due padri
La festaIl sindaco Giuseppe Sala, il 6 giugno, dopo il riconoscim­ento dei figli delle famiglie arcobaleno. Le coppie erano tutte femminili. Resta irrisolta la questione per i figli di due padri

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