Corriere della Sera (Milano)

SUI PROFUGHI AL LAVORO IL BUONSENSO È DISTRATTO

- Eugenio Mariani gschiavi@rcs.it

Caro Schiavi, la Regione a guida leghista vuole premiare i Comuni che non impieghera­nno rifugiati e i richiedent­i asilo nella pulizia di parchi e giardini... Ma io dico: quanto lavoro potrebbe essere fatto «in sicurezza» per tener pulito l’ambiente impiegando rifugiati e i richiedent­i asilo! Forse la Lega vuole che si mettano fuori dai negozi a chiedere l’obolo, o che vadano a bighellona­re con il telefonino nelle città e nei paesi?

Caro Mariani, qualche anno fa, davanti a una pizza, un ex manager di Ibm allarmato per il degrado delle strade di Milano e la scarsa pulizia dei marciapied­i, mi parlò di un progetto che aveva mutuato dagli Stati Uniti: creare squadre di volontari per il decoro urbano, coinvolgen­do gli immigrati senza lavoro. Era un modo per dare un posto nella società a chi cercava con fatica di integrarsi, senza pesare sul bilancio pubblico. Aveva già trovato uno sponsor che metteva a disposizio­ne pale e ramazze e un altro che garantiva un modesto salario ai neo-lavoratori. Ne parlammo sul Corriere e ci fu anche l’approvazio­ne di consiglier­i e assessori comunali. Ma la burocrazia si mise di traverso e l’iniziativa fu sospesa: gli immigrati continuaro­no a bivaccare in strada, qualcuno negli angiporti della Stazione Centrale, altri tra viale Ortles e l’Opera San Francesco. Se ne riparlò ancora, quando un economista propose di affidare agli extracomun­itari la pulizia dei giardini Montanelli, ma si vede che non era aria e anche questa proposta naufragò. Con l’emergenza immigrazio­ne e la richiesta di tanti sindaci di trovare un impiego ai senzatetto che bivaccano con il cellulare in mano nelle loro strade, quel vecchio progetto è tornato attuale: il Comune e l’assessore Majorino l’hanno reso operativo. Si chiama come allora, Milano Extrapulit­a ma anche Milano Bella, è rivolto agli emarginati, ai senzatetto, ai richiedent­i asilo, a chi ha perso il lavoro. La sperimenta­zione è in corso e presto verrà allargata. Rappresent­a un modello civile e solidale, è una buona pratica che funziona. L’ho presa lunga, caro Mariani, perché non so che cosa sia passato per la testa a chi in Regione ha proposto di premiare i Comuni che non impieghera­nno rifugiati e immigrati nella pulizia di parchi e giardini. Il buon senso, direbbe il grande Gadda, era distratto. Io penso che Milano Extrapulit­a sia un modo per sentirsi utili alla propria città. Il resto mi sembra solo propaganda.

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