SUI PROFUGHI AL LAVORO IL BUONSENSO È DISTRATTO
Caro Schiavi, la Regione a guida leghista vuole premiare i Comuni che non impiegheranno rifugiati e i richiedenti asilo nella pulizia di parchi e giardini... Ma io dico: quanto lavoro potrebbe essere fatto «in sicurezza» per tener pulito l’ambiente impiegando rifugiati e i richiedenti asilo! Forse la Lega vuole che si mettano fuori dai negozi a chiedere l’obolo, o che vadano a bighellonare con il telefonino nelle città e nei paesi?
Caro Mariani, qualche anno fa, davanti a una pizza, un ex manager di Ibm allarmato per il degrado delle strade di Milano e la scarsa pulizia dei marciapiedi, mi parlò di un progetto che aveva mutuato dagli Stati Uniti: creare squadre di volontari per il decoro urbano, coinvolgendo gli immigrati senza lavoro. Era un modo per dare un posto nella società a chi cercava con fatica di integrarsi, senza pesare sul bilancio pubblico. Aveva già trovato uno sponsor che metteva a disposizione pale e ramazze e un altro che garantiva un modesto salario ai neo-lavoratori. Ne parlammo sul Corriere e ci fu anche l’approvazione di consiglieri e assessori comunali. Ma la burocrazia si mise di traverso e l’iniziativa fu sospesa: gli immigrati continuarono a bivaccare in strada, qualcuno negli angiporti della Stazione Centrale, altri tra viale Ortles e l’Opera San Francesco. Se ne riparlò ancora, quando un economista propose di affidare agli extracomunitari la pulizia dei giardini Montanelli, ma si vede che non era aria e anche questa proposta naufragò. Con l’emergenza immigrazione e la richiesta di tanti sindaci di trovare un impiego ai senzatetto che bivaccano con il cellulare in mano nelle loro strade, quel vecchio progetto è tornato attuale: il Comune e l’assessore Majorino l’hanno reso operativo. Si chiama come allora, Milano Extrapulita ma anche Milano Bella, è rivolto agli emarginati, ai senzatetto, ai richiedenti asilo, a chi ha perso il lavoro. La sperimentazione è in corso e presto verrà allargata. Rappresenta un modello civile e solidale, è una buona pratica che funziona. L’ho presa lunga, caro Mariani, perché non so che cosa sia passato per la testa a chi in Regione ha proposto di premiare i Comuni che non impiegheranno rifugiati e immigrati nella pulizia di parchi e giardini. Il buon senso, direbbe il grande Gadda, era distratto. Io penso che Milano Extrapulita sia un modo per sentirsi utili alla propria città. Il resto mi sembra solo propaganda.