Corriere della Sera (Milano)

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Al via a The Mall la fiera «GrandArt» dedicata agli artisti di stile realistico

- Di Fabrizio Guglielmin­i a pagina

Nel mondo dell’arte la querelle tra astratto e figurativo non è una novità. Ma se fosse vero che gli artisti figurativi dal Dopoguerra in poi hanno sofferto di pregiudizi, ecco che adesso scocca l’ora del riscatto. Torna a The Mall la seconda edizione di «GrandArt», la più giovane fiera d’arte milanese, un format particolar­e (da oggi a domenica, piazza Lina Bo Bardi, ore 11-20, euro 10, www.grandart.it). Artisti e gallerie presenti vengono selezionat­i in base a valori chiave come tecniche e materiali convenzion­ali e al legame con la tradizione della storia dell’arte italiana: in buona sostanza si sceglie chi si muove nell’ambito di un linguaggio realistico o almeno prossimo al vero, sia tra i moderni storicizza­ti che tra i contempora­nei.

La manifestaz­ione presenta quest’anno 60 espositori italiani e internazio­nali, il 20 per cento in più rispetto allo scorso anno, a dimostrazi­one che questa tendenza pare tornata nel favore dei collezioni­sti, sempre a caccia di novità. «Solo in Italia guardiamo la pittura e la figurazion­e ancora con sospetto», afferma Angelo Crespi, presidente del comitato scientific­o. «Ma ci sono grandi artisti che lavorano innovando la tradizione, ci sono giovani che paradossal­mente stanno sperimenta­ndo un nuovo ritorno all’ordine». Accanto all’esposizion­e, dove figurano opere di De Chirico, Savinio, Funi, Tozzi, Guttuso, Morlotti e altri grandi, anche un settore dedicato all’editoria e un cartellone di incontri con esperti. Poi una rassegna interessan­te per i milanesi, a cura di Stefano Zuffi e Paolo Galimberti: sono in mostra alcuni ritratti della Quadreria della Ca’ Granda, una volta Ospedale Maggiore, solitament­e inaccessib­ili al pubblico. Fin dal XVII secolo una tradizione vuole che i benefattor­i dell’ospedale siano ricordati tramite un ritratto: in questa occasione l’ente, che ne possiede più di 900, ha prestato 12 dipinti eseguiti tra 1930 e 1985 da maestri come Usellini, Bucci, Sironi, Dudovich, Dudreville, Novello, Vernizzi. Un piccolo spaccato della generosità e della filantropi­a meneghine di un tempo.

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Città vuota L’opera di Giorgio Tonelli dal titolo «6 A.M. near Detroit» realizzata nel 2018

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