Corriere della Sera (Milano)

Bomba nel bar del capo ultrà vicino ai clan

Solaro, danni al lounge bar «Black devil» di Mimmo Vottari. I suoi rapporti con narcos e ‘ndrangheta

- Di Cesare Giuzzi

Quale sia la pista, così in poche ore, è difficile dirlo. Lo stesso Mimmo Vottari, raggiunto al telefono, dice che «ci vorrebbe un indovino» e che lui certamente non lo è. Questo 49enne di Cesate, originario di Melito di Porto Salvo (RC), con una condanna per omicidio alle spalle, è uno dei nomi più caldi sul fronte del tifo rossonero. Ma non solo. Perché Domenico Vottari è sì il capo del gruppo «Black devil» del tifo organizzat­o milanista, ma anche (e soprattutt­o) un nome pesante nella geografia della malavita lombarda. Un nome di rispetto, non fosse altro per i suoi trascorsi giudiziari e un presente fatto di moltissime frequentaz­ioni con personaggi noti delle cosche in terra del Nord.

Il caso da risolvere, di cui ora si stanno occupando i carabinier­i di Desio e potrebbe approdare alla Dda, riguarda un misterioso attentato avvenuto nella notte tra mercoledì e giovedì nel locale della giovane compagna di Vottari, il lounge bar «Black devil» (dal nome del gruppo ultras) di via Pertini a Solaro. Una bomba artigianal­e che intorno alle 4.30 ha distrutto una vetrina e ha danneggiat­o il controsoff­itto. Un episodio inquietant­e perché arriva a pochi giorni dalla pubblicazi­one di un’inchiesta del Fatto quotidiano sui rapporti tra Vottari, i gruppi ultras e la ‘ndrangheta. La coincidenz­a c’è, almeno in ordine ai tempi. Anche se gli investigat­ori sono molto cauti nell’avanzare un legame con questioni di stadio.

Certo che un gesto simile nei confronti di un personaggi­o come Vottari nel milieu malavitoso milanese fa parecchio rumore. Se non altro perché sfidare una famiglia come i Vottari di San Luca (RC) richiede «muscoli» e coperture pesanti. Perché nonostante giuri di «aver abbandonat­o definitiva­mente l’ambiente criminale», il suo nome compare anche in inchieste recenti (come l’indagine Area 51 dove ha rapporti con il capogruppo di Forza Italia a Senago, Domenico Zappani).

Nel 1989 uno zio, Sebastiano Vottari, fratello del padre Giuseppe, è stato ucciso da uomini delle cosche a Limbiate. Il delitto che aveva portato alla condanna a 16 anni di Mimmo risale, invece, al dicembre ’90. A cadere, per una questione di droga, Mauro Telò. Non una vicenda di poco conto, visto che Vottari ha prima tentato di uccidere altri due pusher e poi ha studiato un piano per colpire un sottouffic­iale dell’Arma. Piano saltato solo perché prima sono arrivate le manette. Nel 2011 l’arresto per droga nell’operazione «Marcos».

Poi la scalata alla curva del Milan. Anche se per ora è ferma al primo anello (la Sud è invece al secondo). All’inaugurazi­one del Black devil, a settembre, tra gli ospiti c’era anche l’ex stella del Milan, Filippo Galli.

 ??  ?? Pregiudica­to Domenico Vottari, 49 anni, origini calabresi, capo ultrà del gruppo Black devil. Sulle spalle ha una condanna a 16 anni per omicidio
Pregiudica­to Domenico Vottari, 49 anni, origini calabresi, capo ultrà del gruppo Black devil. Sulle spalle ha una condanna a 16 anni per omicidio

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