Morbegno, il liceo sale sul tetto d’Italia
Il Nervi-Ferrari torna primo come nel 2014: puntiamo su disciplina e capitale umano
Studenti delle più prestigiose università al mondo, manager affermati e persino una giovane ricercatrice che, con il suo gruppo di lavoro, ha scoperto la molecola che blocca la crescita delle staminali del cancro. L’istituto Pier Luigi Nervi- Ferrari di Morbegno, 12 mila abitanti in Valtellina, ancora una volta riceve la palma del miglior liceo d’Italia dalla piattaforma Eduscopio. Era già successo nel 2014.
LECCO Basta scorrere l’home page del liceo, alla voce orientamento, per comprendere cosa significhi essersi diplomati in questo istituto. Tra gli ex allievi che si raccontano in brevi pillole filmate, studenti delle più prestigiose università al mondo, manager affermati, e persino una giovane ricercatrice che, con il suo gruppo di lavoro, ha scoperto la molecola che blocca la crescita delle staminali del cancro. Non stupisce dunque che l’istituto Pier Luigi Nervi- Ferrari di Morbegno, dodicimila abitanti all’imbocco della Valtellina, si sia aggiudicato ancora una volta la palma del miglior liceo d’Italia. Il riconoscimento riguarda l’indirizzo di Scienze applicate, lo scientifico senza latino e con l’informatica, ma in realtà il punteggio è altissimo per tutti i corsi di studi.
Ad assegnargli la medaglia d’oro, come per altro aveva già fatto nel 2014, la piattaforma Eduscopio, realizzata dalla Fondazione Giovanni Agnelli, che misura gli istituti superiori in base ai risultati universitari dei diplomati, numero di esami e media dei voti nel primo anno, e per i tecnici e professionali prende anche in considerazione i tassi occupazionali. Analizzando i dati di 1.260.000 diplomati, il liceo di Morbegno ha ottenuto un indice di 98,23 su 100: il più alto della penisola. Ottocento studenti tra scientifico, linguistico, arti- stico e scienze umane, il Nervi punta su classi dai numeri ridotti e un corpo docenti molto stabile. «Il segreto? Il capitale umano degli alunni, il sostegno delle famiglie e l’impegno degli insegnanti, alcuni con anche più di una laurea, che con i ragazzi stipulano un contratto formativo di alto livello», spiega la dirigente scolastica Giuliana Zuccoli. Lavoro e disciplina sono le parole d’ordine, ma la fama di una certa severità che accompagna l’istituto si traduce poi nella possibilità di affrontare qualsiasi corso di studi all’università.
«Risultati così positivi e costanti nel corso degli anni, fanno sì che chi decide di iscriversi sappia già a cosa andrà incontro. Ed è questa
Gli studenti la prima involontaria selezione che porta da noi gli alunni migliori — prosegue la preside —. Abbiamo corsi di recupero a fine primo quadrimestre e a fine giugno per chi ha debiti formativi e gli sportelli help per seguire individualmente i ragazzi nelle materie in cui hanno difficoltà. I nostri diplomati spesso frequentano università all’estero, pochi però poi tornano a lavorare in zona. E questo forse è l’unico rammarico».
«Se nei vostri anni di studio avrete momenti di sconforto rivolgetevi ai vostri professori, perché molti di loro sono davvero degli ottimi capitani», il messaggio di Guido Torelli, manager in una grande azienda californiana, diplomato al Nervi nel 1995.