I GIOVANI E LE BATTAGLIE CIVILI NELLA RINASCITA ECOLOGISTA
Caro Schiavi, a Milano i Verdi dicono no alle deroghe di Regione Lombardia che, senza rispettare l’Accordo di Bacino Padano per l’Aria, mantengono la circolazione di mezzi fortemente inquinanti. A Milano i Verdi lavorano per convertire le aree abbandonate in giardini condivisi aperti a tutti. In questi mesi arrivano a migliaia le richieste di cittadini che vogliono iscriversi alla Federazione dei Verdi e mettono a disposizione competenze, tempo, passione per una causa sempre più sentita: sono per lo più giovani, vogliono essere i protagonisti di un vero cambiamento ecologista.
Per rispondere alla sua domanda, i Verdi in Italia esistono: purtroppo da tempo sono fuori dalle aule del Parlamento: abbiamo pagato caro lo scotto di errori passati, ma siamo sempre attivi e radicati sul territorio. I partiti Verdi europei stanno dimostrando di essere il solo argine al sovranismo xenofobo e populista e l’attenzione verso i Verdi italiani sta crescendo. I Verdi sono il partito del sì: sì alla lotta ai cambiamenti climatici, sì alla tutela del territorio e del paesaggio, sì alle energie rinnovabili, sì alla conversione ecologica dei processi produttivi, sì all’economia circolare, sì alla legalità, sì all’Europa, sì all’integrazione e ai diritti, sì ai doveri. Questi sì sono gli strumenti di crescita economica, di nuovo lavoro, di benessere, di mitigazione dei danni causati dal surriscaldamento del pianeta. Mentre il nostro bel Paese si sfalda per il maltempo, i Verdi chiedono un piano che risolva il nostro dissesto idrogeologico: affrontare le emergenze è più costoso e meno risolutivo che prevenirle. Certo, i Verdi dicono anche dei no, decisi e fermi: no all’inquinamento, no alle fonti fossili, no al consumo di suolo, no all’illegalità e alle mafie, no alle discriminazioni. Ma questi, sono dei buoni no. L’1 e il 2 dicembre si terrà il nostro Congresso nazionale: da lì verrà la rinascita di un partito indispensabile per il nostro futuro.
Gentile Elena, una rinascita dei Verdi è certamente auspicabile: per cambiare aria, e anche per portare qualche pensiero nuovo alla cultura politica. Milano è stata avanguardia, in passato, di un ambientalismo vigile e costruttivo, poi individualismi e contaminazioni nei partiti hanno disperso molte idee ed energie. Peccato. Per ripartire però servono i giovani e le battaglie civili: per ora c’è in Italia un esercito di ecologisti in pectore. Ci faccia sapere l’aria che tira dopo il congresso.