I sarti che resistono ai bombardamenti e alla stoffa low cost
In via Dogana camicie «doc» da 93 anni
«Il nostro orgoglio è la storia di questo negozio». Lo dice con soddisfazione Rossana Deangelis che nel 2010, «con mille sacrifici», ha rilevato una delle primissime sartorie della città: la Camiceria Milanese, in via Dogana dal 1922. «Tutto cominciò con Margherita Quattropiani — racconta —. L’imprenditrice fondò un negozio di vendita per la biancheria uomo e diventò nota per la qualità dei polsini e il collo di ricambio chic alle camicie. È pensando a lei che non abbiamo mai mancato di rispetto a quella tradizione», sorride l’attuale titolare.
Nel 1925 insieme a Margherita iniziò a cucire «un giovanissimo ma già molto esperto lavorante», Antonio Desilvestri. A lui si unì il fratello Renato. Diventarono trio affiatatissimo ma in tempo di guerra i due uomini mancarono per molto tempo. L’attività si ridusse fino quasi a fermarsi nel 1943. Il negozio, bombardato, si spostò temporaneamente in un locale vicino, allestito dal Comune.
Nel 1950 il fabbricato di via Dogana 2 venne ricostruito e la Camiceria tornò nella sede originaria. L’anziana titolare morì nel 1998, seguita da Antonio.
Restò al timone Renato, ma Rossana già a quei tempi lo aiutava con il suo laboratorio sartoriale. «Resistette fino ai suoi 94 anni e anche il giorno prima di spegnersi era in negozio». Era il 2010. A Rossana venne naturale rilevare l’attività. «Utilizziamo, oggi come allora, tessuti rigorosamente lombardi. Ci riconoscono la precisione dei tagli. E la cortesia. In molti negozi, nella fretta di servire, il rapporto con i clienti e con la stoffa si perde. Da noi non succede mai. D’altro canto — ammette Rossana — io senza le camicie non saprei come vivere».
Sacrifici, passione, resistenza. «Dietro a queste botteghe c’è una lunga storia, difficoltà oggettive che sono state superate brillantemente. Se Milano e la Lombardia oggi sono una realtà così vivace, si deve anche all’innovazione e all’energia che queste attività sprigionano». L’assessore allo Sviluppo economico regionale Alessandro Mattinzoli ha premiato ieri le botteghe storiche: Milano fa la parte del leone, è passata dai 18 riconoscimenti del 2017 ai 32 di quest’anno. «È al vaglio una legge per dare ulteriore sostegno a queste realtà». (el. an.)