Baleva: un violino tra Ravel e Debussy
Debussy avrebbe voluto partecipare alla Prima guerra mondiale, ma non poté a causa del tumore che già ne stava minando la salute; il suo contributo alla Francia fu un ciclo di Sonate con cui inneggiava ai secoli d’oro del suo Paese, come il 700 di Rameau e Lully che riecheggiano nella Sonata per violino e pianoforte. Ravel andò al fronte sfruttando un’ammiratrice altolocata dopo essere stato riformato. La violinista Alena Baleva accosta le loro Sonate, accompagnata dal pianista Vadyn Kholodenko anche nella prima Sonata di Schumann, in «Fratres» di Part e nel Rondò Brillante di Schubert. È un programma intenso quello che la 33enne musicista russa offre stasera in Conservatorio al pubblico della Società dei Concerti (via Conservatorio 12, ore 21, € 20-25). La sua carriera decollò a 16 anni quando vinse il concorso Wieniawki, aggiudicandosi oltre al primo premio altri nove premi speciali; nel 2004 il Grand Prix ottenuto al Paganini di Mosca le permise di suonare per un anno con lo Stradivari «Wieniawski» del 1723. Sono poi seguiti gli anni della maturità e delle collaborazioni prestigiose: tra i direttori Gergiev e Jurowski, tra le orchestre la London Philhamonic e la NHK di Tokyo, senza dimenticare i progetti cameristici con Martha Argerich e Misha Maisky.