Olimpiadi, corsa a due E Salvini apre sui fondi
«Se dovessimo rimanere soli non mi metterei a piangere». Se la cava con una battuta il sindaco Beppe Sala per commentare il risultato del referendum che ha bocciato la candidatura di Calgary alle Olimpiadi invernali del 2026. Il fronte del no ha raggiunto il 56 per cento dei voti. La decisione finale verrà ratificato dal Consiglio comunale della città canadese nei prossimi giorni. Ora, dopo le defezioni dei mesi scorsi (Sapporo, Sion, Erzurum e Calgary) è corsa a due. Da una parte il tandem Milano-Cortina, dall’altra la capitale della Svezia, Stoccolma. Sembra ritornare ai tempi di Expo quando due sole candidature si fronteggiavano per portare a casa l’esposizione universale in un duello all’ultimo delegato. In quel caso Milano ebbe la meglio su Smirne con un lavoro capillare e condiviso tra tutte le istituzioni. Solo che a differenza della sfida su Expo con i governi che appoggiavano incondizionatamente le rispettive candidature, qui la situazione è differente. Stoccolma deve fare i conti con l’amministrazione locale che almeno fino a ora non appoggia l’idea olimpica per il 2026, mentre a livello nazionale deve ancora formarsi un governo dopo le ultime elezioni politiche. Milano e Cortina hanno avuto l’appoggio formale del governo giallo-verde ma non le coperture economico-finanziarie. Ma proprio ieri il vicepremier Matteo Salvini ha aperto Zaia: «Restiamo più concentrati che mai sul nostro obiettivo. Le notizie che giungono da altre parti del mondo non devono distrarci» dice Fontana. «A maggior ragione di fronte a questa notizia dobbiamo lavorare, progettare, fare squadra come se avessimo mille competitor. Guai abbassare la guardia» dice Zaia. La prima scadenza si avvicina a grandi passi. Il 28 novembre, a Tokyo, Sala e Zaia affronteranno i delegati del Cio per illustrare la candidatura di Milano e Cortina. Subito dopo un video di presentazione, toccherà a Sala prendere la parola per 5 minuti, seguito dal presidente del Coni, Giovanni Malagò e da uno speech dell’olimpionica Arianna Fontana. La stessa cosa farà Stoccolma con i suoi rappresentanti. Il dossier vero e proprio sarà presentato agli inizi di gennaio. «Si tratterà di una giornata in cui ognuno di noi sentirà i delegati — spiega Sala — io mi sono già preparato e sto studiando i loro profili. Sto già pensando a capire se c’è una certa predisposizione». Intanto proseguono le visite degli ispettori del Cio a Milano che hanno incontrato l’assessore allo Sport, Roberta Guaineri e il sottosegretario ai Grandi eventi, Antonio Rossi. Ieri si è parlato della sostenibilità dell’evento, una delle richieste contenute nell’Agenda 2020 del Cio. Il giorno prima di governance e quello prima ancora della legacy dei Giochi. Poi toccherà alle federazioni olimpiche ispezionare gli impianti.