Castello o Sant’Ambrogio: gli Oh bej! Oh bej! contesi
Il Municipio 1 chiede di riportare le bancarelle nella sede storica. Mozione leghista
Per la fiera degli «Oh bej! Oh bej!» è tempo di tornare a «casa»: dopo oltre un decennio passato in trasferta, tutt’attorno al castello Sforzesco, un asse bipartisan chiede che la tradizionale manifestazione natalizia milanese, possa di nuovo svolgersi in piazza Sant’Ambrogio, sua storica collocazione. Il Municipio 1 si schiera compatto, all’unanimità a supporto di una mozione presentata dalla Lega. Ma per la giunta comunale, il sogno è impossibile: contro il ritorno nell’area delle origini giocano i cantieri della linea metropolitana 4, che renderebbero un inferno, anche da un punto di vista della sicurezza, gestire là un evento che catalizza ogni anno 600mila persone.
Ieri una riunione ha provato a mediare tra le posizioni. Da una parte l’assessore al Commercio, Cristina Tajani. Dall’altra, il «parlamentino» del Municipio 1, a guida centrosinistra, che ha votato giovedì il documento leghista, dando così parere negativo (seppur non vincolante) alla comunicazione della scelta di Palazzo Marino, caduta di nuovo su piazza Castello, come accade dal 2006, quando la fiera fu spostata causa lavori per il parcheggio interrato in Sant’Ambrogio. La domanda di ritorno al passato vale anche per la qualità dell’offerta proposta sui banchi a milanesi e turisti. «Deve tornare a essere un momento legato alla tradizione — spiega il capogruppo della Lega in consiglio comunale, Alessandro Morelli —. Invece negli ultimi anni ci sono cineserie, meno banchi legati alla tradizione, e abbiamo assistito anche alla vendita di taser e coltelli». Per i salviniani, se gli «Oh bej! Oh bej!» dovessero riuscire a tornare in piazza Sant’Ambrogio, «suo luogo naturale e tradizionale, oltre che storico», a migliorare sarebbe anche la qualità: «Sarebbe possibile fare selezione perché ci sarebbero meno spazi disponibili». «Vogliamo confrontarci con l’assessore — aggiunge il capogruppo pd Filippo Barberis, che ha sposato la mozione — per capire come riportare la fiera nel luogo a cui è intimamente legata, anche senza cancellare la manifestazione al Castello ma integrandola con un evento in Sant’Ambrogio, in modo anche da evitare la congestione in una sola zona». E questa potrebbe essere la soluzione allo scontro istituzionale. Al vertice di ieri, su questo fronte il Comune ha aperto uno spiraglio per il futuro: una fiera mignon di una cinquantina di banchi, da affiancare ai 380 che ogni anno accerchiano il castello. A proposito della qualità, infine, l’assessore ha ribadito l’impegno a ridurre i commercianti «fuori tema», privilegiando i banchi legati ad artigianato e tradizione.
Lo spartiacque
La manifestazione fu spostata dal 2006 per i lavori del maxiposteggio sotterraneo