Corriere della Sera (Milano)

Teatro Rosalina Neri Amarcord di un’attrice

L’attrice milanese in recital al Teatro Gerolamo

- di Daniela Zacconi

Donna d’altri tempi e altra tempra Rosalina Neri: in queste freddissim­e giornate d’autunno, alle soglie del suo ritorno al Teatro Gerolamo con il recital «Je me fut - Memorie false di una vita vera», è in palestra: «Bisogna tenersi in movimento! E continuare a studiare: mi piace preparare sempre qualcosa di nuovo», racconta Rosalina. A 91 anni, può vantare una carriera internazio­nale spesa fra il teatro della grande prosa ma anche della commedia musicale, il cinema (un’incredibil­e rassomigli­anza con Marilyn Monroe, la sua) e la television­e . «Ho debuttato al Gerolamo tanti anni fa con “L’Adalgisa“di Gadda», ricorda, «subito prima di passare al Piccolo Teatro per la “Grande Magia“con Strehler. Tornarvi adesso mi fa tenerezza, lo sento mio: questo spettacolo è il racconto della mia vita con verve, certo, ci sono cose vere e cose false: sì, perché si esagera sempre nel raccontare le cose o si omettono: così, parto da quando ero bambina e arrivo quasi fino a ora. Certo non tutto: ho fatto talmente tante cose! Per esempio, ho cantato alla Scala: sia alla “grande“che alla Piccola. E ho lavorato tanto all’estero». I ricordi sono così numerosi che diventa anche difficile impaginarl­i tutti, magari mescolando­li con aneddoti divertenti e qualche calembour «piccante» per un divertente testo scritto con la regista Cristina Pezzoli. Oltre a tanti frammenti dalla sua biografia c’è tantissima musica: accompagna­ta dal pianista Nicola Nastos, Rosalina Neri canta: «Sì canto, canto eccome, ho questo vizio di cantare. Canto in francese, lingua che adoro, e canto in inglese con il mio accento un po’ così, anche se ho vissuto a Londra dieci anni. E interpreto Gino Negri, Nino Rota, Dario Fo e Fiorenzo Carpi, al quale ho anche dedicato un recital al Piccolo Teatro con la regia di Filippo Crivelli, un regista a cui devo molto. E Jannacci… Ma faccio anche uno stuzzicant­e oroscopo degli uomini… Soprattutt­o sono una delle ultime che canta in milanese: un dialetto che mi ha insegnato da ragazza una contessa molto chic e che ormai, a Milano, nessuno praticamen­te parla più». Vista la sua passione per il repertorio francese, non manca un grande successo di Edith Piaf: «Non, je ne regrette rien». «Sì, è l’ultima canzone del programma», conclude la cantante e attrice, «non rimpianger­e è una filosofia: non bisogna rimpianger­e, guai a chi lo fa. Con tutti gli errori che facciamo nella vita, si deve anche rimpianger­e?».

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Amarcord Rosalina Neri in un momento del suo spettacolo «Je me fut»

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