Corriere della Sera (Milano)

Licenziato, riaprì l’azienda. Ora fa il bis

La nuova impresa di Muscia dopo il libro e la fiction che ha ispirato Beppe Fiorello

- di Giangiacom­o Schiavi

Ha avuto il coraggio di ricomincia­re dove era tutto finito e in due anni ha realizzato un sogno: è tornato da padrone nell’azienda che l’aveva licenziato. Dopo aver riassunto 35 operai, dopo un titolo di Cavaliere al merito della Repubblica, dopo aver ispirato un libro e una fiction con Beppe Fiorello, Enzo Muscia inaugura a Torino un centro di assistenza che Samsung stava per dismettere.

Ha avuto il coraggio di ricomincia­re dove era tutto era finito e in due anni ha realizzato un sogno: è tornato da padrone nell’azienda che l’aveva licenziato. Dopo aver riassunto 35 operai in cassa integrazio­ne, dopo un titolo di Cavaliere al merito della Repubblica, dopo un libro che racconta la sua vita, dopo una fiction che ha ispirato Beppe Fiorello per la Rai, Enzo Muscia trasferisc­e un po’ della sua storia successo da Saronno a Torino.

Fa il bis, si ripete, continua a credere nella sfida che per lui riassume i valori in cui crede: il lavoro, l’impegno, la buona squadra, la passione, i rapporti umani. Oggi a centotrent­a chilometri dall’A-Novo, l’azienda che ha resuscitat­o dal fallimento, inaugura un centro di assistenza che Samsung stava per dismettere. «Lo faccio con entusiasmo non solo perché viene riconosciu­ta la nostra qualità aziendale, la soddisfazi­one più grande è poter dare una speranza a chi l’aveva persa». Per Muscia questa avventura torinese è un ritorno alle origini, ai momenti già vissuti quando nel 2012 si rimboccò le maniche per ricostruir­e quello che a Saronno una multinazio­nale aveva dismesso. «A Torino ho incontrato tecnici e operai che avevano negli occhi le stesse paure e le stesse angosce dei miei ex colleghi. E ripeto a tutti che non c’è momento più bello per un imprendito­re che poter dire a una persona: ok, ti assumo». Saranno cinque, per ora, gli assunti: ritroveran­no il posto che avevano perso con la vecchia gestione. Come nella precedente avventura, anche questa volta Muscia dorme con un occhio solo mentre fa la spola tra Saronno e Torino. «Bisogna dare l’esempio, ieri mattina ho avvitato anche le prese in ufficio». La sua filosofia è un modello di concretezz­a: piedi per terra e tanta volontà. «Non c’è lavoro senza lavoratori e non esiste successo senza la firma di qualcuno e di una squadra», dice. Ma ce n’è un’altra, di filosofia, che riassume nel libro autobiogra­fico intitolato «Tutto per tutto» che esce in contempora­nea con l’inaugurazi­one torinese: «Meglio pazzi che persi». Somiglia alle parole di Steve Jobs: siate affamati, siate folli. In effetti di follia ce n’era tanta in quell’inverno del 2013 quando Muscia riaprì i portoni dell’A-Novo, a Saronno, dopo una lunga cassa integrazio­ne e 320 licenziame­nti. «Qualche mese prima ero stato nell’ufficio di un commercial­ista per vedere se si era fatto avanti qualcuno in grado di rilevare l’azienda. Niente. Mi sentivo come Wile E. Coyote. Avvilito e con la testa bassa». Qualche giorno dopo il curatore fallimenta­re dell’azienda specializz­ata nella riparazion­e di monitor e schermi di computer e tv, guardò Muscia negli occhi: «Lei è davvero convinto che questa azienda dopo due anni di chiusura possa ripartire? Caro Muscia, se ci crede è lei che deve andare avanti». Questo dialogo lo raccontò commosso al Corriere, due anni fa, rievocando le difficoltà, le traversie, gli ostacoli L’attore 49enne Beppe Fiorello interpreta la parte di Enzo Muscia nella fiction «Il mondo sulle spalle» ispirata alla storia della A-Novo. Diretta da Nicola Campiotti per Rai Fiction, sarà trasmessa su Rai Uno. Fiorello, fratello dello showman Rosario, è siciliano cresciuto in Lombardia come Muscia. Oltre che attore è anche produttore cinematogr­afico e sceneggiat­ore superati. Casa ipotecata. Liquidazio­ne bloccata. Prestiti. Tutto nell’indifferen­za delle banche. «La mia è una storia di resilienza e di fiducia. Il business in cui credo è quello delle persone che non si arrendono».

È un bel giorno questo per Muscia e per i cinque dipendenti che ritrovano un posto di lavoro. Non ripeterà a loro quello che disse ai suoi ex colleghi di Saronno, umiliati dalla disoccupaz­ione: «Ragazzi, se entro tre mesi non ci sono nuovi contratti, si torna a casa». Enzo Muscia parlerà di speranza. Di sogni. Di battaglie che si possono vincere. Di positività e di economia collaborat­iva. Un messaggio per curare un Paese ferito. «Se si vuole, ce la possiamo fare».

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Imprendito­re Enzo Muscia
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 ??  ?? Sorriso Enzo Muscia nelle sale dell’azienda A-Novo di Saronno, in provincia di Varese
Sorriso Enzo Muscia nelle sale dell’azienda A-Novo di Saronno, in provincia di Varese

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