Shalabi nella babele di Pioltello «Droga, urla e il germe del jihad»
L’inizio del percorso di radicalizzazione del 22enne egiziano vicino all’Isis
Una richiesta di aiuto, arrivata alla centrale operativa dei carabinieri da un appartamento del quartiere Satellite, la babele di palazzine di Pioltello, hinterland Est dove vivono immigrati provenienti da un centinaio di paesi diversi: «C’è un ragazzo impazzito che sta spaccando tutto». Sono le prime ore del pomeriggio del 24 febbraio di due anni fa. Arrivati sul posto, i carabinieri della compagnia di Cassano d’Adda, abituati agli interventi al Satellite, capiscono piuttosto in fretta di trovarsi di fronte a un giovane nordafricano «strafatto», che urlava frasi in arabo.
Viene da chiedersi se, già all’epoca, Issam Shalabi, il soldato milanese dell’Isis oggi 22enne, arrestato nei giorni scorsi con accuse di terrorismo internazionale, stesse inneggiando alla «guerra santa». I carabinieri gli trovano un grammo di cocaina in tasca, e altri 16 di hashish, nascosti in un pacchetto di sigarette custodito all’interno della stessa casa dove stava facendo danni. In quegli anni, il percorso di radicalizzazione religiosa del ragazzo egiziano (riunitosi nel 2011 con la famiglia che viveva nel quartiere Adriano) era già partito, stando a quanto ipotizzano gli investigatori della Digos.
Potrebbe sembrare contradditorio accostare il ritratto di un giovane che sposa la causa del rigore e del fanatismo religioso islamico, con quello di un balordo qualsiasi dell’hinterland, che dà in escandescenze sotto effetto di stupefacenti. Le cronache degli ultimi anni, però, rimandano a vari casi di «radicalizzati» con certe abitudini. Il tunisino Tutte le notizie di cronaca e gli aggiornamenti in tempo reale sul sito Internet milano. corriere.it Anis Amri, l’autore della strage di Berlino del 19 dicembre 2016, ucciso in un conflitto a fuoco con la polizia quattro giorni dopo l’attentato davanti alla stazione ferroviaria di Sesto San Giovanni, era, per esempio, un pusher recidivo. Le indagini avevano chiarito che era un consumatore regolare di cocaina ed ecstasy, nonché, appunto, personaggio dedito allo spaccio anche dopo il suo arrivo in Germania.
Quel pomeriggio del 2016, Shalabi, viste le sue condizioni, viene portato all’ospedale di Melzo per una valutazione psichiatrica, e in seguito denunciato per detenzione di sostanze stupefacenti.
Dopo quel fatto, il suo nome ricompare a giugno 2017 negli archivi delle forze dell’ordine, durante un controllo stradale in provincia di Teramo. Città dove, sei mesi più tardi, le autorità avviano le indagini legate alla sua presunta affiliazione all’Isis (che secondo le accuse è avvenuta in Egitto), e l’attività di propaganda a favore dello «Stato islamico».
Issam, che dunque ha frequentato vivendoci anche il quartiere multietnico di Pioltello, dallo scorso agosto (cioè al suo rientro in città dal Piemonte), ha cambiato quattro domicili, frequentando tre differenti centri islamici. La sua vicenda, ovviamente, ha avuto un’eco forte. Sui pericoli delle derive fondamentaliste tra i giovani, è intervenuto l’assessore regionale alla Sicurezza, Riccardo De Corato, che ieri mattina ha presentato agli studenti dell’istituto Cremona Zappa, un progetto sulla «prevenzione dell’estremismo violento». Stando a quanto riferito, «la Lombardia è la prima regione d’Italia a organizzare corsi formativi nelle scuole, volti a contrastare questo fenomeno».