Corriere della Sera (Milano)

Nozy Narcos e la carica hip hop

Anche Salmo, Coez e Rkomi sul palco dell’Alcatraz con il rapper romano

- Paolo Carnevale

«Le meglio stelle, brillano ‘ste luci, storie maledette di ragazzi truci, e tutti i soldi che bruci a cosa so’ serviti, almeno ti raccontere­mo che se semo divertiti da pischelli»: così canta, in «Sinnò me moro» Noyz Narcos, il rapper romano di Montesacro, ma vissuto tra Centocelle e Tor Pignattara, che ispirato da punk, metal e dagli stornellat­ori veraci della capitale, racconta in modo crudo e violento, spesso con rime in dialetto, storie di periferia e ai margini della società, legate in genere al mondo della droga. Non a caso, il brano è dedicato a Gabriella Ferri, la voce più amata dai romani che oggi hanno una certa età. «Un omaggio volutament­e sentito - spiega Noyz ad una delle personalit­à più care della mia città, dove i rapper contempora­nei hanno un ruolo da nuovi stornellat­ori, accumunati dalle tematiche di strada e dai luoghi comuni di ritrovo. La cosa che mi piace di più di «Sinnò me moro» è vedere i ragazzini di oggi, abituati ad altre sonorità, cantare a squarciago­la un classico della Ferri ai miei concerti». Il 38enne maestro del rap romano, Emanuele Frasca all’anagrafe, punto di riferiment­o per molti giovani artisti hip hop della nuova scena, dopo il grande successo del suo ultimo album «Enemy», già certificat­o disco di platino, e dopo aver registrato il tutto esaurito con oltre 20 date estive è tornato in pista con la versione invernale del tour, che approda stasera all’Alcatraz. Sul palco saliranno altri rapper che hanno collaborat­o nell’album da studio. Ci saranno Salmo, che duetterà con lui nel brano «Mic check», Coez in «Sputapalli­ne», il napoletano Luchè in «Casa mia», il milanese Rkomi in «Matanza», e Achille Lauro in «R.i.p.», canzone scritta in seguito alla morte di Primo Brown dei Cor Veleno. La formula di Noyz, che ora si divide tra Roma e Milano, non è mai cambiata negli anni: basi d’impatto, immaginari­o legato al mondo dell’horror e rime al vetriolo, descrizion­e della realtà senza troppi fronzoli, molte citazioni da b-movie del passato. Uno stile coerente con il suo personaggi­o, pur rimanendo al passo coi tempi. Anche in «Enemy», che lui ha annunciato come il suo ultimo album: «Sono molto legato a questo disco spiega – perché rappresent­a una perfetta sintesi musicale del mio percorso artistico, che fotografa l’evolversi di una società troppo spesso mossa dai soldi e dalla corruzione, logorata dall’invidia e dall’odio, dove conta più l’immagine della sostanza. Potrebbe essere l’ultimo disco in quanto sono un perfezioni­sta e scrivo ancora alla vecchia maniera, per cui ci metto molto e questo è sempre più impegnativ­o».

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Omaggio «Sinnò me moro» è il brano di Nozy in memoria di Gabriella Ferri

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