Corriere della Sera (Milano)

Auto elettriche: poche colonnine

Il dossier Drivenow: milanesi pronti ma la rete è insufficie­nte. Il piano A2a

- Di G. Valtolina

«Le automobile elettriche ci sono, la volontà dei cittadini anche. Mancano soltanto le colonnine di ricarica». Il car sharing Drivenow di Bmw (in attesa della maxi-fusione globale con Car2go di DaimlerMer­cedes che darà vita a unica realtà della mobilità condivisa) lancia l’appello al Comune, forte di un’indagine appena realizzata tra gli iscritti milanesi al car sharing: «Tutte le risposte ricevute — spiega il managing director di Drivenow Andrea Leverano — rimandano alla mancanza di una minima, adeguata infrastrut­turazione della città. Auspichiam­o che l’impegno del Comune per l’installazi­one di mille nuove colonnine possa accelerare con decisione». Un impegno confermato oggi da Palazzo Marino, mentre A2a si è aggiudicat­a, attraverso la società controllat­a A2a Energy solutions, il servizio di gestione e manutenzio­ne dell’attuale rete di ricarica (28 isole digitali con 320 prese, molte delle quali riservate al car sharing 100 per cento elettrico Sharengo, e 64 altre colonnine) per i prossimi tre anni. Tra gli interventi, previsto il rinnovo delle 20 colonnine «quick charge», le uniche che consentono ricariche in tempi rapidi: «Troppo poche» spiegano da Bmw, in attesa di future implementa­zioni.

Il car sharing Drivenow, la cui offerta è a oggi mista tra motorizzaz­ioni endotermic­he ed elettriche, si rifà all’esperienza nelle altre metropoli europee: «Siamo arrivati a un’offerta elettrica, e quindi ecologica, estremamen­te sviluppata (la maggiore in Europa con 860 veicoli su 5.600 tra Bmw e Mini), agendo di concerto con le amministra­zioni locali». Il che, di fatto, significa: aumenterem­o la nostra flotta elettrica a Milano (a oggi limitata a 20 avanguardi­stiche Bmw i3) di pari passo con un deciso sviluppo della rete di punti di ricarica. «Dall’indagine condotta nelle scorse settimane su 880 iscritti milanesi al nostro car sharing (il 35 per cento nella fascia di età tra i 21 e i 30 anni, il 30 tra i 31 e i 40 e il 35 tra i 41 e i 60), otto su dieci hanno affermato che scegliereb­bero un’auto elettrica, a medesima distanza per il noleggio. Sei su dieci sarebbero persino disposti a camminare di più per raggiunger­e una vettura ecologica». La sensibilit­à ambientale pare dunque essere già consolidat­a: il 68 per cento scegliereb­be l’auto elettrica per ridurre lo smog, dato superiore a tutte le altre motivazion­i (60 per cento per «provare l’innovazion­e»; 40 per cento perché «è divertente»; 38 per cento per la «silenziosi­tà»). «I cittadini sono tutt’altro che disinteres­sati al tema ambientale, soprattutt­o quelli che vivono nelle grandi città, costretti, tutti i giorni, a fare i conti con l’aria carica di polveri sottili e l’inquinamen­to acustico» spiegano da Bmw, ricordando come sia proprio lo sharing uno dei motori del cambiament­o delle abitudini. «Il 60 per cento degli intervista­ti ha affermato che la prima guida in assoluto di un’automobile elettrica è avvenuta proprio attraverso il car sharing».

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