Il Grande Fratello negli asili lombardi
Varata legge che finanzia le telecamere per controllare gli insegnanti. Il Pd: un errore
Ieri il Consiglio regionale ha approvato la legge che prevede l’erogazione di contributi per favorire l’installazione su base volontaria di sistemi a circuito chiuso nei nidi lombardi. I dati dovranno essere disponibili esclusivamente per l’autorità giudiziaria e l’elenco delle strutture che si doteranno di telecamere sarà consultabile sul sito della Regione. Contrario il Pd: «Così si generano paure e sospetti».
Via libera alle telecamere negli asili nido. Ieri il Consiglio regionale (con 57 voti a favore e 16 contrari) ha approvato la legge che prevede l’erogazione di contributi per favorire l’installazione su base volontaria di sistemi a circuito chiuso nei nidi lombardi. I dati dovranno essere disponibili esclusivamente per l’autorità giudiziaria e l’elenco delle strutture che si doteranno di telecamere sarà consultabile sul sito della Regione. Lo stanziamento attualmente previsto è di 300 mila euro per il 2019 e altrettanti per il 2020, e altri 150 mila euro all’anno andranno a sostegno della formazione degli operatori. Secondo la vicepresidente della Commissione Sanità Simona Tironi (Forza Italia), relatrice della legge, si tratta di «un primo passo fondamentale verso un percorso che mira a tutelare maggiormente i nostri bambini e il personale degli istituti. Troppo spesso assistiamo impotenti al verificarsi di soprusi e abusi ai danni di persone inermi».
L’aula del Pirellone ha approvato anche un ordine del giorno (primo firmatario Gianantonio Girelli, Pd) che sollecita lo stanziamento di adeguate risorse per promuovere la formazione del personale educativo e per un’azione di prevenzione dello stress lavorativo degli operatori. «Chi svolge bene il proprio lavoro da educatore in queste strutture — commenta il presidente della Commissione Sanità Emanuele Monti (Lega) – non soltanto non ha nessun problema ad avere le telecamere sul posto di lavoro, ma è anzi il primo a volerle».
Voto favorevole da parte del Movimento Cinque Stelle: «La cronaca ci dice che eventuali violenze ai danni dei bambini che frequentano gli asili sono scoperte solo dopo molti mesi dalle denunce e grazie all’installazione di telecamere», dice il consigliere Gregorio Mammì. Contrario il Pd: «Questa legge ha l’obiettivo della sicurezza, ma si affida solo alla tecnologia, limitandosi a una azione di repressione e controllo con il risultato di generare paure e sospetti», dichiara il capogruppo Fabio Pizzul. E per manifestare la propria contrarietà, il l capogruppo di +Europa Michele Usuelli ha presentato 100 emendamenti sottolineando che «il mondo dei pedagogisti è contrario a questo provvedimento che mina il già fragile rapporto tra famiglie ed educatori e certo non costituisce un intervento sufficientemente valido per prevenire in modo concreto eventuali fenomeni di maltrattamento».